FERMO Tre tragedie nel giro di pochi giorni hanno colpito le forze dell’ordine. Tre uomini dello Stato che si sono tolti la vita. E due di loro lo hanno fatto a Fermo. “Una situazione sempre più preoccupante. Lo abbiamo detto e ripetuto da tempo: bisogna prevedere l’introduzione di un apparato di supporto psicologico” sottolinea Andrea Cerqua, segretario provinciale del sindacato della Polizia.
Ieri la morte di un poliziotto 50enne, adottato da Fermo, che è stato trovato senza vita nella sua auto, sul belvedere di Capodarco. Pochi giorni prima, invece, un 23enne di Ascoli Piceno che la vita l’ha persa in questura. Oggi, infine, la tragedia ha colpito l’Arma dei carabinieri.
Trovato in casa senza vita è un tenente 55enne. Al suo fianco, anche lui morto, il cane. Una fine inaspettata, considerando che poche ore prima il carabiniere era regolarmente in servizio, poi in pausa pranzo il dramma.
“Sono passati più di due anni dalla presentazione al “Tavolo di confronto tra l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza e il sindacato, per la prevenzione e la gestione del disagio”. Si erano definite le azioni, ma la mancanza di fondi non ha fatto partire il supporto che vuole prevenire i fenomeni suicidari” prosegue Cerqua.
Che ha un timore: “Non vorrei che ci fossero episodi emulativi. Come sindacato non possiamo che stringerci ai familiari e promettere che come Siap continueremo la battaglia per prevenire drammi come quelli che hanno vissuto in queste ore le famiglie delle vittime” conclude il sindacalista.