di Raffaele Vitali
FERMO - Partenza da Fermo, ore 9, direzione Sibillini percorrendo le principali strade, inclusa la solitamente trafficata Faleriense. Desolatamente vuota la rotatoria di fronte all’Oasi, poche auto fino ad Archetti di Rapagnano.
Sole e aria fredda, il meteo invoglia a uscire di casa. Ma una cosa è certa, i fermani hanno scelto di rispettare le regole. Almeno in pubblico. Poi, visto che molti macellai hanno venduto chili e chili di carne per la brace, nei giardini delle case non si sa.
Un po’ di vita a Piane di Montegiorgio e non potrebbe essere diversamente, visto che qui si trovano i primi bar aperti.
Ma poi, di nuovo il silenzio, rotto solo dai colpi di pedale dei ciclisti. Sono loro a sentirsi padroni delle strade, in sfregio a ogni regola si prendono l’intera careggiata. I controlli previsti per questi giorni di festa non dovrebbero dimenticarsi anche di chi va contro il codice della strada. Bisogna passare San Ruffino per incontrare la prima pattuglia dei carabinieri
Ore 10 ecco Amandola, la città dei Sibillini è vivace. In piazza ci sono persone, ma è la zona del vecchio ospedale a essere viva. È giorno di vaccinazioni e in tanti diligenti sono in fila in attesa del loro turno. Anziani che arrivano dal circondario, seguiti da protezione civile e croce rossa prima che a prenderli in carico sia il personale del distretto.
Da lì, di nuovo in auto, bivio per Montefortino e i pochi chilometri di strada per raggiungere il Santuario della Madonna dell’Ambro. Alle 11 c’è la messa, ma a pochi minuti dall’inizio il parcheggio è praticamente vuoto. E così resterà. Alla fine, dentro il santuario per la messa, mentre padre Gianfranco Priori inizia l’omelia, ci sono una ventina di fedeli. Ripartendo, ecco l’incrocio con un’auto dei carabinieri che andava a controllare.
Sulla via del ritorno, immancabile la tappa sul lago di San Ruffino. Il gioiello naturalistico solitamente preso d’assalto dalle persone è completamente vuoto. Il rumore più costante è quello delle peperelle in mezzo all’acqua. E poi le catene dei ciclisti, in questo caso mountain bike pronte a percorrere i sentieri più affascinanti.
La Faleriense è sempre vuota, una decina di macchine prima di Servigliano, dove ad animare la piazza ci pensa chi esce dalla messa. Tutti, però rigorosamente con mascherina. E le mascherine diventano protagoniste anche sulla costa, raggiunta percorrendo la lungo Tenna. Lido è quasi spettrale, Porto San Giorgio è come sempre più viva. Ma la fotografia di questa Pasquetta in zona rossa è piazza Bambinopoli. Completamente vuota, come lunghi tratti di lungomare dove poche sono anche le persone che passeggiano.
Il rientro verso Fermo si completa con lo stradone, superato anche l’ultimo possibile controllo, quello che non c’era davanti al cimitero, il giro è completato. Fermani promossi, sperando che la scelta non sia ‘lontano dagli occhi, lontano dai controlli’ perché poi alla fine il problema contagi sarà solo rinviato.