FERMO – Sesta edizione del festival FermhaMente che porta la scienza nei luoghi della città. ‘Il bello della scienza’ per quattro giorni, dal 20 al 23 di ottobre, coinvolge più soggetti, soprattutto nel mondo dell’istruzione: le scuole superiori Ipsia Ricci, Itet Galilei, Montani, Preziotti e Tco, l’Issml, che mette a diposizione numerosi spazi, e le quattro università marchigiane.
Micol Lanzidei, assessora alla Cultura, entra nel merito: “Due edizioni segnate dalla pandemia. Nel 2020 l’online ha permesso un numero incredibile di collegamenti. Nel 2021 un mix tra presenza e digitale, ora torniamo dentro le sale, nelle piazze e soprattutto con la partecipazione diretta”. Sono previste 120 attività per le scuole che si svolgeranno il venerdì e il sabato mattina, altre 50 invece il sabato e la domenica per tutti gli appassionati.
“La missione del festival è di estendere l’amore e la curiosità verso la scienza a chi non ha più l’età di studiare o magari una preparazione adeguata. Il messaggio è che si può apprendere in tanti modi. È anche uno degli obiettivi della Fermo Learning City che ha nel professor Nofri un perno” prosegue l’assessora.
Il tema scelto è ‘Connessioni’ e vuole raccontare il ritorno al centro della relazione il mondo della scienza. “Tornare in presenza ha creato non pochi problemi, ci siamo disabituati di muoverci per andare incontro al sapere. Connessioni tra le varie scienze ma che vanno anche oltre, pensiamo all’arte” sottolinea il direttore scientifico Andrea Capozucca.
Connettersi significa mettersi anche a disposizione uno dell’altro. “Ospite l’astronoma Wanda Diaz-Merced, non vedente e portoricana per la chiusura. Ha aggiunto un senso alla lettura dei dati che arrivano dall’universo profondo, è riuscita a vedere oltre, ascoltando una stella. Per la Bbc è una delle sette donne più influenti nella scienza”. Erik Stern, che ariva dall’America, è l’uomo che concentrerà la scienza con l’arte usando il corpo come mezzo di trasmissione del sapere.
Fermhamente continua a darsi come obiettivo quello di essere un catalizzatore nazionale ei far sì che la “scienza non sia più di chi la fa, ma di tutti”. condividere quindi il sapere attraverso quattro giorni di Connessioni.
La dirigente regionale alla Cultura, Daniela Tisi, ha subito capito il potenziale: “Sosteniamo il festival perché contribuisce alla crescita del territorio su argomenti spesso complessi, rendendoli più semplici. La valenza divulgativa è per tutte le Marche, non solo per il Fermano”.
Sabato 22 ottobre da non perdere alla 1730 ala Sala dei Ritratti l’incontro nazionale tra le città Unesco, che sono diventate sei (Fermo, Torino, Trieste, Lucca, Palermo e ora Reggio Calabria”. “Se il tema è Connessioni, tra le città abbiamo dato una curvatura particolare all’incontro discuteremo della candidatura della scrittura manuale corsiva come patrimonio Unesco. Un’idea nata in Urbino e fatta proprio dall’associazione italiana grafologi”.
Perché tutelare la scrittura manuale? “C’è una letteratura scientifica che sta dimostrando come ci sia la correlazione negativa tra la precoce connessione tra la scrittura digitale tra i bambini e l’esplosione dei disturbi di apprendimento. Dobbiamo guardare allo sviluppo delle tecnologie con un occhio critico” riprende Nofri. Per ragionare al meglio ci sarà una neuro scienziata tra le più famose al mondo a studiare le connessioni neurologiche, lo sviluppo della psicomotricità fine”.
Mauro Labellarte, ad di Labilia, è l’uomo dei numeri: 180 attività tra laboratori, passeggiate matematiche, convegni. Due terzi per le scuole, un terzo per tutti. “Come sempre c’è una mappa tra cui muoversi”. Tanti relatori internazionali, veri personaggi: “Erik Stern è tra i massimi esperti al mondo di didattica attraverso la danza e l’uso del corpo, è venuto appositamente dallo Utah per noi; una oceanografa brasiliana ci spiegherà l’importanza delle alghe. E poi una tavola rotonda il venerdì in cui verrà ricordato Pietro Greco, motore del festival”.
L’organizzazione è fatta in modo tale da attirare le famiglie: “Vogliamo che il genitore possa passare una giornata intera con i figli e vivere la scienza in maniera semplice, simpatica, toccandola con le mani ma in maniera rigorosa” conclude Labilia. I dettagli del programma su fermhamente.it