FERMO – Le strade danneggiate dal sisma cominciano a vedere la luce. Il commissario straordinario Guido Castelli ha fatto sedere attorno a un tavolo Anas, sindaci e presidenti delle Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, ovvero Loggi, Ortenzi e Parcaroli.
Sono 158 gli interventi approvati, 72 i milioni investiti fino a oggi. “L’isolamento viario rappresenta uno dei principali ostacoli alla rinascita dei territori colpiti dal sisma. stiamo valutando le reali necessità e siamo pronti a finanziare fino ad altri 10 interventi, per 94 milioni di euro. un piano condiviso – spiega Castelli – con il governatore Acquaroli”.
Se l’Appennino vuole rinascere, renderlo accessibile è importante. Così come sarebbe bene puntare sula copertura reale e completa delle comunicazioni, visto che ci sono apie one in cui non prendono, nel 2025, i cellulari.
Ortenzi ha ricordato a tutti lo stato della sua provincia: “Il Fermano ha un gap infrastrutturale rispetto alle altre province. Stiamo mettendo mano ad alcune soluzioni, sarà importante la Pedemontana, i fondi sisma hanno finanziato il tratto Amandola-Servigliano della Lungo Tenna, mentre il tratto tra Servigliano e Campiglione necessita di finanziamenti e progettualità. Resta prioritaria la problematica della Valdaso, che ha bisogno di un collegamento con il futuro ospedale di Campiglione”.
Il responsabile progetti sisma dell’Anas, Fulvio Soccodato ha ascoltato e preso appunti: “Abbiamo investito dal sisma 1.2 miliardi di euro per oltre 1500 interventi. È un importante impegno dello Stato che oggi è realizzato in larga parte. Occorre terminare il piano con alcuni interventi minori ma importanti perché danno accesso ai comuni più piccoli del cratere che meritano grande attenzione”.