di Francesca Pasquali
FERMO - Tutti al mare, ma non solo. La sfida del weekend “giallo” l’ha vinta la costa.
Due giorni di pienone come non se ne ricordava da tempo. La spiaggia si prepara all’estate. Il tempo incerto frena gli chalet e di ombrelloni, sulla sabbia, se ne contano sulle dita di una mano. Sotto i pochissimi che ci sono, fanno capolino i primi turisti “mordi e fuggi”.
Si passeggia sulla battigia. Le buche per terra raccontano di palette mosse da piccole mani. «Siamo venuti soprattutto per i nostri figli. Dopo tanto tempo, avevano un gran bisogno di una giornata così», dice una famigliola umbra. Appena è stato riaperto il transito tra regioni ne ha approfittato per qualche ora di mare. La spiaggia di Porto San Giorgio la conoscono bene. Ci sono venuti per anni d’estate. Non lo scorso, ma quest’anno sperano di tornare.
Non è ancora tempo di tintarella e neppure di tuffi in mare. Ma gli asciugamani sono tornati lo stesso a colorare la spiaggia. Su uno c’è una coppia di Civitanova. Ha un borsone con dentro il pranzo. Tirano fuori piatti e bicchieri. «Ci fa un po’ strano. Non ci siamo più abituati. Sembra quasi che stiamo facendo qualcosa di illegale», dicono.
Brindano con due bottigliette di birra. Calici in alto in chalet e ristoranti. C’è voglia di divertirsi, di buttarsi alle spalle mesi e mesi difficili. Bracieri fumanti al parco “Langer” di Monte Urano, preso d’assalto da famiglie e comitive. Pieni tavoli di legno e panche. Il prato trasformato in una distesa di coperte. Si mangia, si beve, si scherza e presto ci saranno tante altre attrazioni oltre agli angoli da pic nic.
«Dopo un periodo così pensante ce n’è un gran bisogno», fa un ragazzo. «Ma non ci dimentichiamo le regole», aggiunge. Ristoranti pieni nei due giorni di festa. I tavoli all’aperto si animano di voci e risate. Preferiscono l’aperitivo, i più giovani.
«Lavoriamo tutta la settimana. Ci vuole proprio» racconta una ragazza. È al tavolo con degli amici. Parlano di libertà ritrovata e di un coprifuoco che digeriscono sempre più a fatica. «È molto triste vedere le strade vuote di sera – dicono –, speriamo lo tolgano presto».
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