FERMO – E se la Fermana il prossimo anno si ritrovasse in serie B? In giorni così complicati, dove avere pensieri positivi è difficile, sognare per qualche settimana si può. Il motivo è semplice. il presidente della serie C, Francesco Ghirelli, ha avuto mandato dal consiglio direttivo di portare in Assemblea la strategia della LegaPro. Saranno i presidenti a decidere il destino delle proposte, ma le basi sono solide e diventeranno intoccabili se Ghirelli porterà a casa la cassa integrazione per garantire economicamente giocatori e staff.
Allora perché parlare di serie B quando non si sa neppure se ci saranno le risorse certe per un nuovo campionato di C? Se non ci saranno intoppi il 4 maggio, al consiglio federale con A e B arriverà un piano ben strutturato in cui, in primis, si chiede la sospensione definiva del campionato vista “l’emergenza epidemiologica ancora in divenire e considerata la necessità di tutelare la salute di tutti i partecipanti”.
Considerando che buona parte della società si è già detta favorevole a uno step definito, tra queste la Fermana, Ghirelli non ha dubbi sulle mosse da adottare per tutelare anche chi ha investito milioni per conquistare la serie superiore: “A fronte del blocco delle retrocessioni in Lnd, chiediamo la promozione in Serie B di quattro società: le tre società che, alla data odierna, risultano prime in classifica nel rispettivo girone di Serie C ed una quarta individuata tramite sorteggio tra tutte quelle che, alla data odierna, risultano
in una posizione di classifica, nel rispettivo girone, che consentirebbe l’accesso alla fase play off”. E così, ecco che per la Fermana, che occupa l’ultimo posto utile, si aprirebbero le porte della lotteria che vale la B. “Il sorteggio dovrà essere effettuato utilizzando lo stesso format/tabellone previsto per la disputa dei play off” chiarisce. Insomma, non gol, ma la speranza che giocando in casa esca la pallina con il segno 1 o il 2 se la sfida sarà in trasferta.
In attesa che l’Assemblea prima e la Federazione poi diano il loro placet, ai tifosi canarini non resta che incrociare le dita, continuando al contempo a far sentire il proprio colore alla società che ha perso in un colpo solo incassi e, come tutte le realtà sportive, quote di sponsorizzazioni.
Raffaele Vitali