FERMANA – Voleva vincere la Fermana. Nessun senso di inferiorità, solo tanta amarezza pe runa gara che alla fine smuove la classifica con un punto, ma che avrebbe potuto anche finire diversamente. Sta di fatto che la compagine di Bolzan, rimaneggiata come non mai, ha messo in campo il carattere del suo mister e ha fermato la corsa del Teramo, trascinato da 500 tifosi.
La carica l’ha data il mister, ma anche la curva Duomo che con una grande coreografia ha onorato i suoi 50 anni di storia. Come onorato è statio Mauro Nucci, il collega del Resto del Carlino, scomparso in settimana, che alla Fermana ha dedicato tempo e passione. Per la sua famiglia una maglia celebrativa e un posto in tribuna stampa per il figlio e il nipote, proprio in quel seggiolino che Nucci ha occupato per decine di campionati.
Per far dimenticare le assenze dei suoi attaccanti, Bolzan han scelto Sardo dietro Pinzi e Ferretti. Il clima è caldo, non solo per il sole, ci sono 1800 spettatori che aspettano il gol. Bisogna però aspettare il secondo tempo per il primo urlo. Ed è della curva Duomo grazie a Sardo che realizza il calcio di rigore assegnato per fallo di mano tra le proteste degli ospiti.
La Fermana ci crede, su punizione sfiora il secondo gol ma è l dura legge del calcio, gol sbagliato, gol beccato. E infatti Cocino la infila nella porta sbagliata. Cerca il rinvio e trova l’angolino di un ottimo Di Stasio, che nel finale evita la debacle. Finisce così, uno a uno e tutti negli spogliatoio tra gli applausi.