FERMO – Tecnicamente, Stefano Protti è l’uomo giusto per sostituire l'esonerato Andrea Bruniera. Da un lato societario, invece, è un problema. Ma siccome quando in palio c’è la salvezza, e quindi il futuro della Fermana, anche il più orgoglioso dei dirigenti è pronto a fare un passo indietro, l’accordo è possibile.
Per questo, domani mattina Tubaldi e company incontreranno Protti. Che non è solo l’ex allenatore gialloblù, l’uomo del miracolo della passata stagione, perché è a tutti gli effetti un tesserato della società di viale Trento.
Quindi, domattina Protti non avrà grandi alternative: o dirà sì, o rescinderà, di sua sponte, l’accordo che lo legava alla Fermana fino al temine di questa stagione.
Perché Protti è l’uomo giusto? Ha carattere. Basterebbe questo. È quello che ti urla se non corri, è quello che entra in campo se non chiudi in maniera corretta il tuo avversario sula fascia. È quello che durante la settimana ti fa sudare sette magliette. È, insomma, un leader in campo pur stando fuori.
La Fermana non è scarsa, tutt’altro. Le prime giornate tra l’altro lo hanno dimostrato. E se a Pesaro i canarini non si fossero distratti, con un paio di punti in più il destino di Bruniera non sarebbe stato già messo in discussione.
Protti, nella calda estate, non è stato cacciato perché considerato tecnicamente non adatto, ma semplicemente perché l’allenatore aveva chiesto una sola cosa, dopo l’ottima stagione: una squadra un po’ più forte. Lecito, visto che si era messo in gioco lui, come la società che lo aveva preferito ad altri allenatori, e i risultati gli avevano dato ragione.
Invece, un braccio di ferro finito in maniera poco elegante, con Protti rimasto in silenzio, proprio perché tesserato. E chissà che quel silenzio non si rompa domani. Ma chiaramente potrà dire poco il romagnolo se non un “sono pronto”. E che lo sia è indiscutibile, i dieci mesi sula panchina gialloblù lo hanno abbondantemente dimostrato.
E poi, fare peggio non è facile. Anzi, ha anche giocatori che presto saranno pronti a scendere in campo, come Paponi. E saprà anche dare più sicurezza i giovani, che Bruniera ha provato, ma non ‘coperto’ come dovuto.
Finirà così? È la soluzione più logica. Conviene a tutti, a partire da Protti che con orgoglio torna dove sarebbe dovuto sempre stare. E conviene a Tubaldi che potrà riassumere tutto con un semplice 'non ci eravamo capiti, ma siamo sempre stati convinti che lui fosse il mister giusto'.
r.vit.