FERMO – Non sarà una stagione come le altre per la Fermana. E non tanto perché per la prima volta inizia il campionato con un allenatore diverso, Domizzi, da quello che ha chiuso la stagione, Cornacchini. Le due vere novità si chiamano Marco Comotto e Luca Cremona.
La prima, purtroppo, è legata all’addio del capitano. Che dopo sei anni in gialloblù, a cui si aggiungono i due di Montegranaro, cambia casa. per certi versi è stato il simbolo della rinascita gialloblù. Un giocatore normale diventato speciale grazie al gruppo e alla sua capacità di leadership. “Per batterci gli avversari si dovevano superare”. In queste parole c’è tutta la sua Fermana, quella che ha guidato nella complessa risalita i c e poi nel mantenimento della categoria. Una carriera cresciuta al fianco di Maurizio Vecchiola e Fabio Massimo Conti, “persone con cui c’è un rapporto e una stima speciale”.
Un giocatore abile anche fuori dal campo, pronto a parlare e a metterci la faccia. Duro quando serve, ma elegante, privato dell’ultima stagione da un brutto infortunio. Ora un futuro da costruire: “Ho ancora voglia di giocare perché ho ancora fame. Sono realista e vorrei unire il calcio ad un percorso che pensa anche al domani perché gli anni sono tanti e dunque bisogna guardare al futuro”.
Quel futuro che ha scelto Luca Cremona. Alla presentazione di Domizzi si è fermato fuori dalla porta, ma era lì. Un segno: “Resto, ma non dico altro” furono le sue parole. E resta davvero, ma fuori dal campo. Il verde dei prati ora lo guarderà dalle tribune in cerca dei migliori talenti. Perché la società lo ha scelto come nuovo responsabile dell’area scouting.
Del resto, Cremona può individuare davvero i giocatori ideali per la Fermana. Lui, con Comotto, ne era un emblema: forza fisica, carattere, determinazione, passione e qualche colpo di classe. Il corso ‘Cremona non perdona’ se lo porterà dentro e di certo, da oggi, sa di avere una sfida in più: costruire il futuro della Fermana partendo dai giovani.
r.vit.