RECANATI – Un debutto di quelli che Dario Bolzan non dimenticherà. Perché la sua prima in serie D è funambolica e vale tre punti d’oro per la fermana. Fa quasi strano dirlo, pensando alle traversie estive, ma la prossima settimana al recchioni si sfidano le capoliste del girone F della serie D, ovvero i canarini e l’Ancona.
La Fermana ha vinto a Recanati 2-3, al termine di una partita in cui è partita in svantaggio davanti a 600 tifosi. Ma di questi, la metà erano suoi, per cui sembrava di giocare in casa. Bolzan ha trovato una squadra con più carattere di quanto forse previsto e, per una volta, ananche un arbitro che tra una decisione giusta e una sbagliata ha favorito i gialloblù.
La sfida tra i bomber la decide alla fine Ferretti. Sbaffo segna una doppietta, Bianchimano il suo primo gol con la maglia della fermana, ma è Ferretti a metterla dentro a cinque minuti dalla fine di un match caratterizzato da calci di rigore e cartellini, due i rossi contro la Recanatese.
“Una vittoria per la città. Serviva una iniezione di fiducia. Grazie poi ai giocatori che sono arrivati da poco e hanno subito capito quello che si deve dare se indossi la maglia della Fermana” il comento di mister Bolzan che un pensiero lo regala anche ai tifosi: “Lo sapevo che ci avrebbero dato una mano, so che credono in noi”.
Di certo crede nella Fermana il sindaco Paolo Calcinaro, che regala ai canarini un lungo post: “Non ho parlato per mesi, ma ora lo posso dire: la Fermana c'è, la Fermana è viva e sa lottare, come Bolzan insegna. La strada per la salvezza sul campo è lunga e ancora incerta e siamo tutti consapevoli che la vera, fondamentale, salvezza societaria può giungere solo tramite uno sperato "concordato" giudiziario”.
Il sindaco tifoso poi si toglie i consueti sassolini: “Oggi un segnale importante c'è stato. Per tutti. Per chi nelle ore appena successive all'ennesima trattativa saltata ci ha messo la faccia per cambiare un ambiente e portare avanti una missione, quasi, impossibile e per chi viveva nello scetticismo anticipandone necrologi o peggio eutanasie.
Ora, ancor più, è il momento di procedere uniti, tutti: tifosi, gruppi organizzati, demoralizzati e ottimisti per dovere o convinzione, istituzioni, squadra, società, volti nuovi e dirigenti già consolidati. Con il sostegno di imprenditori, piccoli o grandi che siano, esercizi e realtà cittadine e territoriali, che in queste ore, giorni stanno iniziando a dare e mostrare fiducia e supporto economico. Con tanto volontariato. Oggi gli unici che non servono sono quelli che si metteranno alla finestra, attenderanno notizie negative per poi sentenziare con ‘lo avevo detto io’” conclude Calcinaro.
r.vit.