FERMO - “Stay inside Don”. Se vogliamo è, questa la vera novità dell’amichevole, alias allenamento congiunto, tra Fermana e Montegiorgio. La frase è ripetuta più volte ed è indirizzata a Bolsius. Il funambolo, possibile valore aggiunto della fermana, è ancora un po’ indisciplinato. Anche miste Domizzi deve capire bene dove farlo giocare, ma quel che è certo è che ha piedi e visione. Come è evidente che i canarini quest’anno, in attesa di Cognigni e Boateng, hanno una vera prima punta. Macchi è grosso, si muove bene, lotta e soprattutto guarda la porta.
Ma il primo tempo di ieri contro il Montegiorgio dice anche che difesa e centrocampo vanno regolati al meglio. Il debuttante Corinus ricorda Manetta per aggressività ma anche amnesie, per fortuna Scrosta che rimedia. Però ha potenziale e quindi il dg Fabio Massimo Conti è indirizzato a metterlo sotto contratto.
Quello che si sta guadagnando gol dopo gol Nepi. Che ufficialmente è sul mercato, ma che in ogni amichevole è l’unico che va in gol. Mancano cinque sei giocatori, di cui almeno un paio titolari, alla rosa di Domizzi, ma questo la società lo sa. Come sa che Paolo Ginestra il secondo di Moschin non ha alcuna intenzione di farlo.
Alla fine termina 4-1, frutta di una valanga di rigori fischiati dall’arbitro. Agli ospiti, guidati in panchina da Mengo, resta l’ottimo primo tempo e la certezza di avere una squadra di alto livello per la serie D. Un centrocampo solido, con l’ex Omiccioli a dettare i tempi in attesa di avere al suo fianco l’altro canarino Misin, e un attacco brillante trainato da Spagna con Balalrini a inventare. Ora si torna a sudare, ripetute e tattica, in vista dei prossimi impegni e del debutto in campionato previsto tra due settimane proprio sul prato del Recchioni.
r.vit.