TERAMO – Come un pugile che viene colpito in serie ma resta i piedi. Ecco la Fermana che torna da Teramo.
I gialloblù nel primo tempo, chiuso comunque sotto per 1-0, avevano fatto vedere cose buone. Nella ripresa, dopo le occasioni in serie mancate nei primi 45 minuti da Marchi e Frediani, tutti si attendevano la reazione dei canarini.
E invece, in dieci minuti il Teramo segna due reti e al 12’ già può mandare i migliori a fare la doccia. Perché sul 3-0, con una palla sprecata per il quarto gol sessanta secondi dopo, la Fermana è scomparsa. E dire che i tifosi, che hanno sfidato il maltempo, ci hanno provato in tutti i modi a rianimare i propri beniamini. Per loro resta il bel ricordo della serata di ieri sera con la presentazione del libro, affidata a Gaia Capponi, dedicato ai 100 anni di tifo canarino.
Una piccola fiammella si è accesa al 19’ della ripresa, quando Pannitteri, tra i migliori in campo, si procura un calcio di rigore. Marchi prende il pallone, davanti ha solo Agostino: tiro e gol. È il 3-1 che quantomeno rende più interessante l’’ultima parte di match.
Ma niente, la domenica da dimenticare doveva arrivare anche per mister Riolfo. Che in settimana aveva incassato i lusinghieri complimenti del presidente Simoni e di uno dei main sponsor come Moreschi del Banco Marchigiano, ma che dalla trasferta torna solo con tre gol sul groppone, resi meno duri dalla rete di Nepi in pieno recupero che accorcia le distanze ma non cambia la classifica.