di Valentina Sabelli
Pagellone semiserio di fine stagione per una Fermana che ha raggiunto la salvezza in anticipo e si prepara a una lunga estate fatta di cessioni, conferme e sogni di mercato.
PAOLO GINESTRA: per i follower “Polipo Paul”. La piovra. Dove c’è lui non passano i rigori.
EDOARDO SCROSTA: “Chiudi la valigia Beppe, andiamo a Berlino”. Edoardo di Berlino, è il muro.
ILARIO IOTTI: vogliamo il GPS. A fine stagione i chilometri fatti dovranno essere documentati. Flashman
SAMUELE NEGLIA: in un’altra vita deve essere stato un cecchino, altrimenti non si spiega. Ci mancherà
NICCOLÒ BIGICA: ci siamo goduti un grande inizio. Ci sarà un grande futuro. Indubbiamente il capello più patinato del campionato.
LORENZO GROSSI: come fa girare la palla lui, nessuno mai. Doti fuori dal comune.
SAMUELE MASSOLO: non da tutti sapere di avere un cambio all’altezza del suo collega. La Fermana ha vantato questa certezza.
URBINATI: un capitano, c’è solo un capitano... un capitanoooo (l’avete letto cantando?)
LUCA COGNINI: Canarino nel cuore ... e nell’anima. In bocca al lupo Luca. Il rettangolo verde ha già nostalgia di Te. Una certezza gialloblù. Un fermano figlio di Fermo che ha dato tutto in ogni partita.
MANETTA: nota d’onore va alla sua più grande dote, la delicatezza.
LUCA CREMONA: che sia in campo o in panchina, senza i suoi acuti degni di Maria Callas, la squadra avrebbe vinto meno. Lo scarpino più fluo della serie C.
BOATENG: ma quali leoni e gazzelle, per lui cambio automatico e marcia alta. Da 0 a 100 in meno di un attimo.
SIMONE D’ANNA: Totti sta alla Roma come D’Anna sta alla Fermana
PAOLO GRBAC: il cognome più storpiato della stagione. Una cosa certa: che sia a destra o sinistra, è stato un centrocampo sopraffino.
ANDREA BONETTO: irremovibile gigante. Gol subiti nel campionato pochi. Non una difesa, una barricata!
GRAZIANO: è stato un regalo di Natale del calciomercato. Una bella scoperta. L’Ambrosini de noialtri.
NICOLO' SPEROTTO: il custode dello stadio avrà sicuramente da lavorare sul prato della fascia. Dove passa lui non cresce più l’erba.
VITTORIO FABRIS: frizzante come una bolla di Valdobbiadene, ogni riccio un capriccio. Fastidiosetto per gli avversari, ma troppo delicato.
DAVIDE CAIS: assomiglia a Cavani, ma gli assomiglia solo
CIRO PALMIERI: il nostro babà. Aggregato a un compatto comparto d’attacco.
ROSSONI e MOSTI: Incompiuti. Buona base su cui lavorare, Cornacchini sarebbe un buon maestro
CLAUDIO MANZI: abbiamo visto partite da capogiro. A braccetto con Scrosta, da muro di Berlino a muraglia cinese in un attimo.
DAVIDE MORDINI: quartetto di difesa. Se li avete invidiati durante il campionato, vi capiamo e ... avete fatto bene.
COLOMBO: non ha avuto la possibilità di spiccare il volo.
Mister CORNACCHINI: condor di nome e di fatto. Ha planato sulle prede avversarie quando serviva, colpendo senza pietà. Poi ha ripreso il suo volo Tranquillo una volta raggiunta la salvezza. Dargli fiducia per non smettere di volare.