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Fermana, l'Urbinati pensiero: il ciclo di Destro, la fortuna, gli infortuni e il derby

6 Febbraio 2020

FERMO – Bene i nuovi, bene nella ripresa la Fermana. Antonioli ha avuto il coraggio di schierare i nuovi, “anche per necessità” spiega il mister, e di cambiare, “ho inserito Esposito, uno che non ha paura di gestire la palla e che ha saputo prendere in mano il gioco”, sapendo di contare sui veterani, come Gianluca Urbinati.

Urbinati capitano nel derby vinto dalla Fermana, se lo aspettava?

“Quando c’è Marco la fascia è sua. Quindi senza di lui toccava a me. Non velo l’ora che torni, perché è sempre un valore aggiunto per la squadra. La fascia è una cosa materiale, siamo in tanti i leader nello spogliatoio”.

Il derby ancora è nell’aria?

“Abbiamo sofferto più che nelle altre gare con mister Antonioli. Ma abbiamo vinto. Venivamo da buone prestazioni con pochi punti. Ed eravamo in credito con la fortuna. E secondo me ancora dobbiamo recuperare. Una vittoria fortunosa? Nel secondo tempo ce la siamo giocata, voelvamo i tre punti”.

In difesa con chi si trova meglio?

“Vicino a me prediligo un regista, per le mie caratteristiche si abbina qualcuno di differente da me. Io sono più propenso a recuperare palloni, giocare la seconda palla, essere tattico. Ma chi merita gioca”.

Urbinati punto fermo?

“A maggio avevo una gamba spezzata, un infortunio pesante. ci sono giocatori di serie A che sono ancora fuori. Io dopo due mesi ho giocato in coppa Italia con la Carrarese, poi il campionato a Ravenna. Il mio recupero è stata una vittoria per tutti, dallo staff guidato da Costi e a De Luce, il preparatore che mi ha seguito anche d’estate. Quando recuperi, nella testa pensi di essere pronto ma magari non lo sei. Ci vuole, nel primo mese e mezzo ho sofferto tantissimo, non ero il solito. Ho incassato le critiche e con umiltà ho abbassato la testa e ho lavorato per arrivare alla forma che in questi 5 anni di Fermana mi ha accompagnato. E da un paio di mesi sono tornato”.

Anno complicato.

“Eravamo abituati bene, dal giocatore allo spettatore, passando per la stampa. Tutti abbiamo vissuto una Fermana che vinceva. Siamo andati sempre oltre le aspettative. Quest’anno, quando proprio le attese erano più alte, abbiamo deluso i pronostici, ma deluso è un termine che può essere fuorviante. Diciamo che simo in linea con il valore della Fermana in questo campionato, dove ci sono squadre che spendono almeno il triplo di noi”.

Molte pressioni?

“Avevamo delle promesse da mantenere. E forse la squadra per caratura tecnica e mentale, oltre che per gli avversari, non può guardare in alto. Ma stiamo facendo un campionato di salvezza dando tutto. È difficile chiederci di più. La novità è questa: gestire la pressione della piazza e il cambio di obiettivo”.

Cosa è cambiato in panchina?

“Con Destro è stata fatta la storia della società. poi se vogliamo parlare di ciclo finito, può essere. In tanti in campo hanno dato l’anima, oltre a ogni goccia di sudore. Qualcuno è arrivato appagato? Non credo che qualcuno abbia iniziato scarico. Abbiamo raccolto poco, evidente la difficoltà dei risultati. Però ricordo anche la sfortuna, penso al Salò e al Padova. Poi è vero che un ciclo inizia e poi può finire”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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