FERMO – Stefano Protti, asciugamano a coprire le parti intime e addominali in vista, ha festeggiato con la squadra a fine partita nello spogliatoio, che per lui è la seconda casa.
“Che emozione. Vincere in uno stadio come il nostro è incredibile. Ai nostri tifosi devo dire grazie. E poi fare i complimenti ai miei giocatori”. Del resto il mister l’ha sempre detto, la forza della Fermana è il gruppo.
“Abbiamo qualità tecniche buone, ma abbiamo anche lavorato tanto su testa e fisico. Sapevo che in ognuno ci fosse un senso di rivalsa dentro. Io ero convinto che avessero un valore maggiore di quello che fuori si pensasse. Hanno trovato la forza di dimostrarlo e grazie a loro ho fatto una figura bellissima anche io”.
Ha saputo rigenerare i giocatori, dandogli non una seconda opportunità, ma l’opportunità giusta. Basta pensare a Parodi. “Su di lui c’era un punto interrogativo, era una vera scommessa. Lui e altri quattro o cinque. Merito dello staff tecnico, dei fisioterapisti, del preparatore. Un lungo elenco”.
Che poi la salvezza della Fermana arrivi ad aprile con Maggio è la ciliegina: “Ognuno ha dato il massimo per raggiungere questo obiettivo” sottolinea l’ala che ha il passo del miglior Petrucci. La doppietta lo porta a quattro gol in stagione: “Potevo farne qualcuno in più” sorride.
Ma intanto è stato decisivo, anche perché se no tira, di solito viene abbattuto e guadagna così punizioni. Che poi, come nel caso di quella battuta da Giandonato, diventano gol grazie alla testa dei centrali difensivi, una volta Spedalieri, un’altra Parodi.
Questa è la Fermana, la squadra che tra i grandi è tornata quasi per caso, frutto di un rocambolesco salvataggio che ha visto la proprietà e il main sponsor Vecchiola protagonisti con le banche, e poi nella dirigenza gli artefici dele scelte oggi vincenti. A cominciare da quel Protti che sembrava un acquisto per i tifosi e che invece, giornata dopo giornata, si è dimostrato il valore aggiunto per dei ragazzi che avevano fame di successo.
Con tre giornate ancora da giocare (reggiana, Pontedera e Torres le avversarie) e due soli punti dall’ultimo posto play off, questa Fermana sa di potersi davvero divertire. Non è facile da affrontare la compagine canarina, perché sa giocare a calcio, soprattutto fino a quando in mezzo all’erba tengono le gambe a Giandonato. Uno che sembra ogni tanto passeggiare, ma in realtà sta solo riflettendo su quello che gli altri ancora neppure immaginano.
Raffaele Vitali