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Fermana, il direttore Ruggeri a tutto campo: società, salvezza, giocatori e mister Brini

26 Febbraio 2025

di Raffaele Vitali

FERMO – Direttore generale Federico Ruggeri, come si stimola una squadra ultima, magari immeritatamente, in classifica?

“Non siamo immeritatamente ultimi, lo dicono i risultati. Non esiste fortuna o sfortuna. Da ex calciatore, le motivazioni ognuno le deve trovare dentro di sé. Occupare quel posto di classifica, avere a che fare con una retrocessione non è utile alla carriera di nessuno. Ci sono anche le reputazioni personali”.

La società?

“Stiamo facendo tutto il possibile. Forza, impegno ed energia per non fagli mancare nulla”.

Risponderebbe di nuovo ‘sì’ alla chiamata del sindaco Calcinaro a venire a Fermo?

“Ogni tanto ci penso. Ogni settimana c’è un motivo per chiedersi ‘chi me lo ha fatto fare?’. E vado avanti nonostante gli ostacoli, magari non mi aspettavo tutte queste difficoltà, un’esperienza anche questa. Non ero abituato a una realtà come quella di Fermo, ha grandi pressioni. Mi sto misurando anche come dirigente”.

Calcinaro?

“Il mio primo incontro con la famiglia Simoni non è stata con il sindaco. Poi è arrivato Calcinaro, quando la situazione era drammatica”.

È sana oggi la Fermana o ci sono scorie?

“Il lavoro è fatto passo passo, un lavoro complesso, l’importante è il bene della Fermana. In troppi dicono ‘tengo alla Fermana’, ma poi contano i fatti. Noi, nonostante errori che stiamo facendo, nessuno si sottrae dalla critica degli errori che abbiamo fatto e stiamo facendo. Chi lavora oggi lo fa solo per il bene della Fermana”.

Ma ci sono imprenditori dietro Federico Ruggeri?

“I nomi non è mai bene farli. Di certo qualcuno dei 62 striscioni allo stadio, perché dietro ci sono persone serie e che stanno cercando di costruire un futuro per i canarini. Ovviamente, il 12 agosto non potevamo prevedere il risultato, ma è chiaro che salvarsi o no cambierà molto sul futuro della Fermana. Oggi ci sono persone di Fermo che tengono alla società, ma il futuro è legato per il 90% a una eventuale salvezza della squadra. Non volevo davvero trovarmi a questo punto della stagione in questa condizione”.

Cosa si aspettava?

“Di certo a nove gare dalla fine pensavo di stare in un altro punto della classifica. Ma dall’inizio ho incontrato i tifosi, ho sempre parlato di salvezza all’ultima giornata. Ed è ancora valido. L’obiettivo è salvarci, chiaramente ora è tutto più difficile, ma ci sono ancora nove partite e ancora la possibilità di salvarsi. Dobbiamo vincere cinque delle ultime nove partite, superando anche dei fischi che potremmo prenderci”.

Squadra ai ‘fermani’ era lo slogan estivo, ma in campo ce ne sono pochi. Come mai?

“Ci siamo trovati con un settore giovanile disintegrato, difficile da ricostruire in poco tempo e con i conti da ripianare. Abbiamo resettato tutto. Le esigenze sono state differenti da quelle immaginate, non siamo riusciti a inserire ragazzi di Fermo. Ma quando ci è stato richiesto Granatelli, per una scelta precisa no lo abbiamo ceduto, unico cresciuto in gialloblù e perno per un futuro se ci salveremo. Ma non solo, anche nella Juniores c’è un ragazzo di Fermo. Ci vuole tempo e costruire con debiti come quelli che abbiamo trovato noi è tutto più difficile, anche peer il budget immaginato”.

Dopo Chieti ha parlato di salvezza meritata, è ancora convinto di questo?

“Il lavoro che c’è dietro un campionato merita di restare i serie D. Ci chiedono più attributi’, è lecito farlo. Ma vi garantisco quanto tutti stiano facendo, inclusi gli sponsor: due nuovi sono arrivati proprio questa settimana per dare forza e solidità al progetto”.

Mister Brini è convinto di salvarsi?

“Non starebbe al suo posto. Il mister ha avuto una riflessione dopo la gara con il Notaresco, perché la prestazione non gli era piaciuta. Ma dopo Chieti ha ritrovato la sua Fermana. Un gruppo che potrebbe trovarsi a metà classifica, ma poi commette errori banali”.

Ruggeri, Brini voleva di più, vi ha chiesto una punta centrale e non è arrivata. È arrabbiato?

“Si è arrabbiato con chi non ha rispettato accordi fatti fino a un’ora dalla chiusura del mercato. L’accordo era stato raggiunto anche con la sua società, che ha cambiato idea visto l’infortunio di un compagno. Noi non avevamo una alternativa, perché era l’uomo giusto. Ci siamo trovati impreparati, ci siamo fidati troppo, il calcio in questa situazione non è per persone ‘eticamente’ corrette che se danno una parola la rispettano. Inesperienza e magari incapacità, l’attaccante non è arrivato”.

Capita Romizzi espulso, troppo nervoso?

“La società non ha mai pensato a una multa nei suoi confronti. Ha subito 11 ammonizioni e due espulsioni, chiaramente non può essere contento. Non è su di lui che puntiamo il dito se siamo in difficoltà, il dito guarda tutti, da me e Paolucci in giù”.

Nuovo direttivo, sono entrate figure ‘toste’, come si trova?

“Preferisco avere a che fare con persone con cui non condivido idee, ma oneste. Per cui mi piace il nuovo direttivo, il confronto è sempre franco, senza azioni dietro le spalle”.

Se la Fermana retrocede salta la ristrutturazione del debito?

“Assolutamente no, quello che salta è solo la sua programmazione se no ci si salva in fretta”

Se la Fermana si salva, invece, Ruggeri resta?

“Devo prima mettermi in discussione. Questo anno non sono stato proprio bene. Il passaggio da giocatore che perde, i arrabbia, incassa la sfuriata e torna ad allenarsi, a quello che invece deve gestire tutto non è semplice. Anche nei momenti positivi non mi sono goduto l’attimo. Prima di dire che Federico resti, serve tempo. per ora penso solo al mantenere la serie D”.

Dg, qualcosa di positivo di questa stagione?

“Che fare peggio è difficile. So già che il futuro sarà migliore. Tornando serio, mi porto lo spirito di una tifoseria che ha supportato, e sopportato, il terzo campionato nei bassifondi. Mi porto gli sponsor che no ci abbandonano, quindi qualcosa di buono lo stiamo facendo. Mi porto la famiglia Simoni, il direttivo e chi lavora dietro senza apparire questo mi arricchisce e mi fa dire ‘sono contento di avere scelto la Fermana’. A questo punto della stagione, più che pagare non possiamo fare, non è che cambia la rosa. Lavoriamo sulle motivazioni e ci proviamo. È la squadra che deve farcela, assumendosi la responsabilità”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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