FERMO – Elegante, composto, preparato ma esonerato. È finita dopo 14 mesi l’avventura di Mauro Antonioli sulla panchina della Fermana. La notte dopo la sconfitta con il Modena è servita per completare le righe del comunicato che come da consuetudine sancisce la fine di un rapporto con tanto di ‘grazie’.
Per Antonioli pesa l’ennesimo gol a freddo, che poi significa squadra distratta, squadra che non riesce a restare concentrata, che non segue, quindi, il piano partita che nasce dentro lo spogliatoio e durante la settimana.
Tornerà in Romagna il mister del bel gioco, quello che l’anno scorso ha fatto divertire il Recchioni e che quest’anno invece non è riuscito a dare un senso a un gruppo con qualche problema di assemblaggio. E su questo, chiaramente, rifletterà la dirigenza perché un allenatore usa quel che ha. Ma di Demiurgo ce ne è stato uno, gli altri possono solo allenare gambe si spera le teste.
Chissà, magari ci riuscirà Cornacchini che rispetto ad Antonioli ha un vantaggio, la maglia gialloblù l’ha indossata. Vediamo, per tuti l’accordo già siglato, poi, se arriverà, bisognerà conoscere le clausole, le righe prima della firma, quelle delle garanzie, che semplicemente si può riassumere con una parola: mercato.
Alla Fermana manca un centrocampista, manca un attaccante che fa gol, ma questo da anni, ma soprattutto manca che ognuno in campo faccia qualcosa in più per l’altro, perché se De Pascalis resta indietro ci può arrivare Iotti, se Cognigni non rientra lo deve fare Boateng.
Questo non è riuscito a far capire Antonioli, questa la sua colpa. Paga per chi sta in campo, come sempre. Ma l’alibi lo si usa una volta, da oggi ogni giocatore è un po’ più nudo.
r.vit.