FERMO - Azione bipartitica per la Fermana. A lanciarla non sono il sindaco Paolo Calcinaro o l’assessore di riferimento, Alberto Maria Scarfini, ma due consiglieri comunali che siedono sui banchi opposti: Nicola Lucci, maggioranza, e Andrea Morroni, minoranza.
“In questo momento parlare del passato non serve più a nulla, ma dovremmo seguire il vecchio detto ‘acqua passata non macina più’. Sulla scorta di quanto detto, ci sentiamo di lanciare una proposta che possa permettere un futuro più sereno alla nostra Fermana” spiegano i due tifosi che per un attimo mettono da parte il classico ‘eh, ma a Battipaglia…’.
L’idea è quella dell’azionariato popolare. “Prevede l’ingresso dei tifosi nell’organigramma, in qualità di soci-investitori. Questo modello di governance consente a noi appassionati di entrare nella proprietà diffusa del club tramite una partecipazione azionaria”.
Un progetto ambizioso che prevede, innanzitutto, la volontà degli attuali soci, guidati dalla famiglia Simoni, di aprire il capitale. “Se siamo stati in grado di raccogliere fondi per il museo, possiamo provarci come fatto in passato Bayern Monaco o Barcellona, o più piccole come la Clivense (ex Chievo Verona). Un ingresso in società che permetterebbe oltre a un più efficiente controllo, aspetto importante, anche la possibilità di uno sviluppo più duraturo del club”.
Come accaduto in passato anche in casa Sutor, con il progetto che si inventò Gianmaria Vacirca, oggi chiamato per le sue idee dall’Armani Jeans. “Vorremmo vedere le nostre risorse impiegate per il settore giovanile, per le attrezzature tecniche per gli allenamenti, o anche in un progetto di riqualificazione di aree a servizio della società sportiva.
“I sottoscrittori delle azioni potrebbero ricevere sconti da parte delle aziende sponsor, sconti sul merchandising o su altre opportunità penso alle Giornate Canarine. Speriamo che la proposta venga accolta dalla Società Fermana Football Club. Dobbiamo tutti pensare in grande” concludono Lucci e Morroni.