di Valentina Sabelli
FERMANA – L’Aquila questa volta sul Girfalco è passata e se ne è andata. Sotto il sole, la Fermana è scesa in campo per la terza giornata di campionato e ha raccolto zero punti.
Schierati sul rettangolo verde gli undici di mister Domizzi contro la compagine dell’Aquila Montevarchi, il club più antico della Toscana. Al fischietto Zamagni della sezione di Cesena. In tribuna 594 tifosi di cui una cinquantina ospiti.
Lo stadio si accende subito, grazie ai cori dei tifosi. Passano pochi minuti e il Montevarchi è subito pericoloso. Poi, il primo problema: al 7’ si alza Nepi dalla panchina. Esce Marchi, il perno dell’attacco, per probabile stiramento dopo u contrasto. Il neo entrato è pericoloso al 13’ con un colpo di testa, ma è una illusione. Tentenna la difesa gialloblù, sembrano tutti stanchi e l’assenza di Scrosta si vede e si sente. Gli ospiti controllano il gioco, ma creano poco e infatti il primo tempo, tra i cori di incitamento della curva Duomo spostata in tribuna, finisce 0 a 0.
Nella ripresa Domizzi fa uscire il talentuoso Bolsius, che non ha ancora ben chiaro il suo ruolo. L’urlo dei tifosi si ferma sul palo quando Frediani, servito da Nepi, centra il palo. È l’unica vera azione canarina. Perché poi inizia a correre il Montevarchi. Occasioni in serie, interrotte solo dalla girandola dei cambi con Cognigni e Graziano che provano a scuotere il Recchioni. Ma niente, è Gambali al 25’ a segnare il gol del vantaggio ospite.
I giocatori si innervosiscono un po’ l’arbitro sventola cartellini gialli, prima Sperotto e poi Bugaro, che nel recupero ha anche l’ultima occasione per il pareggio, ma nessuno intercetta il suo tocco a due passi dalla porta. Finisce così, coni tifosi che incitano i gialloblù nonostante il ko. Lo sanno bene anche loro, la stagione è appena iniziata, c’è tempo per trovare la quadra.