FERMO - Tra errori, infortuni e occasioni sprecate la Fermana perde ancora al Recchioni, sempre più terra di conquista.
Non bastano gli spalti colorati dai tanti ragazzini delle giovanili della provincia, non basta il coro dei tifosi che accoglie Protti, non basta la voglia di riscatto dei giocatori chiamati a dimostrare che valgono più della classifica. La Fermana continua a regalare occasioni e punti a chi capita sulla sua strada.
E se a questo si somma il piede di Misuraca che da gioiello diventa pietra, il patatrac è servito. Calcio di rigore, possibilità di pareggio, ma niente da fare: Misuraca tira e il portiere dell’Entella para.
Tempo sette minuti e arriva la papera di Borghetto, poi sostituito da Furlanetto nella ripresa, che chiude il match. Il portiere si tuffa al limite dell’area per fermare un pallone, poi si accorge che stava uscendo dalla riga e lascia il pallone per evitare l’espulsione. Lui si salva, la Fermana no, perché la palla arriva sui piedi di chi a porta vuota non deve fare altro che centrare lo spazio tra i pali.
Si chiude così il primo tempo, con un doppio svantaggio che sa tanto di resa. “Se avessimo segnato quel rigore, sarebbe andata diversamente” prova a dire Protti a fine partita. Ma la verità è che la Fermana ha, come altre volte, subito fin dai primi minuti.
”Abbiamo dei limiti, ma lottiamo. Il cuore c’è, la ripresa non è andata male”. Il punto è che i canarini non sono mai pericolosi “per cui vediamo quel che mi potrà dare Paponi” prosegue Protti che spera di poter schierare il ‘bomber’ da rigenerare.
Il cuore purtroppo non porta punti. “Vedo le difficoltà, ho scelto di affrontarle lavoro 24 ore al giorno alla fermana e per questo neppure torno a casa, c’è troppo fa fare. E il tempo è poco”. Mercoledì già si torna in campo, a Olbia. al Recchioni resta l’amarezza per i gol di Mosti e Santini e per il fatto che da più di un mese non si vede un gol che porti poi un giocatore sotto la curva peer prendere applausi e no per spiegare e scusarsi dell’ennesimo ko.