FERMO – In un clima novembrino, con una leggera foschia a oscurare il cielo sopra il Recchioni, va in scena il derby tra deluse: Fermana e Fano. E deludente è anche la partita alla fine he si chiude 0-0.
I canarini per una volta entrano in campo con la voglia di vincere e non regalano i primi minuti. Tanto che le uniche due occasioni del tempo capitano sui piedi dei canarini. Prima Neglia, al 4’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e poi Raffini di Testa su cross dell’attaccante ex Bari. Il Fano è già la squadra di Destro, difesa, spazi chiusi e qualche ripartenza. Antonioli, da parte sua, ha cambiato tanto, cominciando dall’attacco e da alcune scelte obbligate, mancando due colonne come Urbinati e Comotto.
Nel silenzio irreale l’arbitro fischia il meno possibile e la correttezza del primo tempo lo aiuta. Serve qualcosa di più per prendersi la posta della decima giornata, segnata dalla grande vittoria pomeridiana del Matelica, il ko della Vis Pesaro in casa contro il Cesena e l’incredibile vittoria del Gubbio a Ravenna. La ripresa è lenta, un flash del Fano al 12’ gela Antonioli, ma il pallone attraversa tutta la porta di un battuto Ginestra e si spegne sul fondo.
Non c’è ritmo, non c’è trama con Cognigni e Raffini che non dialogano davanti alternandosi nei colpi di testa sui lunghi lanci del portiere gialloblù. A dieci minuti dalla fine il tecnico canarino inserisce Boateng, per provare a cambiare ritmo e approfittare magari di un po’ di stanchezza dei granata che con la fermana condividono il maggior numero di espulsioni e di rigori subiti.
La fotografia del match è la punizione di Mordini al 90’. Ci impiega quasi tre minuti per batterla, come se volesse mettere in ordine ogni uomo, poi calcia e la palla va una ventina di metri sopra la porta del Fano. A questo segue il cambio di Antonioli, che toglie Neglia mandando un messaggio chiaro: teniamoci stretto il punto che è sempre meglio di niente. E per fortuna, questa volta, che non c’era il pubblico e così al posto dei fischi per una prestazione impalpabile è arrivato il silenzio, rotto solo dalle urla di Destro che incassa il secondo risultato utile consecutivo.