FERMO – Adieu. Perché dire arrivederci in questo momento è tropo ottimistico. La Fermana ha perso al Recchioni contro il Pescara e si è autocondannata alla serie D.
I canarini avevano il loro futuro in mano, l’hanno gettato al vento, schiacciati da un Pescara solido, brillante, cinico e soprattutto più forte. Finisce 1-3, grazie al gol, con dedica ai 1677 tifosi, nel finale di Giandonato che infila gli ospiti con un destro carico di rabbia e frustrazione. Rabbia perché il capitano non voleva di certo chiudere così la sua esperienza a Fermo, frustrazione perché per tutto il secondo tempo la squadra di mister Mosconi ci ha provato dopo aver regalato i primi 45 minuti.
Doveva vincere la Fermana, ma un po’ la paura un po’ i piedi meno dritti, hanno spento subito la speranza. Merola, uno dei gioielli della serie C ha colpito al 27esimo, poi il raddoppio del Pescara a fine tempo. Neppure il tempo di ricaricare le pile e iniziare a fare quello che Mosconi aveva chiesto, che la Fermana finisce sotto 0-3 dopo il tiro di Milani. Inizia così l’impossibile scalata che il gol di Giandonato non rende di certo meno amara.
Erano sette anni che la Fermana non giocava in serie D, anche per il ripescaggio nel 2022, ora dovrà riorganizzarsi. Esce dal professionismo, da quel ‘Serie C Now’ che accompagna ogni ingresso in campo, ma per come è stata gestita la stagione dalla nuova proprietà era un finale già scritto. Confusione, esoneri in serie, cambi di giocatori: un disastro.
C’è chi alcune settimane fa aveva chiesto l’intervento del sindaco Calcinaro. Ma non era di certo quello il momento. La politica dovrà fare ora la sua parte per ampliare la base imprenditoriale. La D è un campionato strano, lungo e difficile, ma anche affascinante, a cominciare dal derby con la Samb che prende il posto di quelli con Ancona, Recanatese e Vis Pesaro. Resettare e ripartire, magari dai piedi di Giandonato che in D sarebbero anche veloci oltre che buoni.
