FERMO – “Dire no - ha precisato - non significa che persone non etero non possono venire nelle Marche. Nessuna discriminazione, vogliamo dare la priorità a tutti i cittadini di qualsiasi orientamento sessuale di venire qui e conoscerle”. Così Andrea Putzu, presidente della commissione Turismo della regione Marche risponde al Partito Democratico.
Al centro del contendere l’emendamento che voleva ‘promuovere le Marche, nell'ambito del piano regionale del Turismo 2021-2023, come destinazione accogliente e attraente anche per Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender), favorendo anche strutture Lgbt owned (di proprietà o gestite) o Lgbt friendly, prendendo spunto anche da pratiche virtuose di altre regioni come l'Emilia Romagna’.
Un emendamento presentato dal gruppo Dem, bocciato con 18 voti, 11 quelli a favore. Confronto serrato in aula sulla proposta illustrata da Romano Carancini (Pd) che aveva rimarcato l'importanza di un “messaggio inclusivo, di apertura e non discriminazione che avrebbe arricchito il Piano e reso più interessante. Nell'obiettivo generale di fare delle Marche una «destinazione di tendenza, al passo con i tempi, dotandola di servizi realmente accoglienti, anche valorizzando nuove forme di turismo, inclusive e rispondenti alle esigenze di diverse tipologie sociali”.
Chi si è proposto, come il consigliere Rossi, ha parlato di “proposta discriminatoria nei confronti di gay e lesbiche, sarebbe un turismo che ghettizza”. Carancini ha contestato “la paura di scrivere su questi aspetti e ribadito la necessità di non discriminare ma includere nell'ambito di una forma culturale, di un'anima di una regione. Non vuol dire che vi sono strutture solo per quelle persone ma che accolgono anche quelle persone”.
r.vit.