FERMO – I finanzieri a quattro zampe sono entrati in azione. Fancy e Grant, due pastori tedeschi di tre anni, hanno cominciato ad annusare a destra e sinistra, senza sosta, in cerca di droghe. Sono gli ‘uomini’ in più del reparto del Nucleo Mobile del Gruppo della Guardia di Finanza di Fermo.
Nel corso del 2019, le due unità cinofile, composte dai militari conduttori e dai loro “ausiliari” (i cani antidroga), hanno contribuito, con un assiduo e meticoloso servizio, alla scoperta ed al sequestro amministrativo di circa 600 grammi di hashish, 300 grammi di marijuana e 30 grammi di cocaina, al controllo di oltre 400 persone, di cui 190 segnalate in Prefettura, ed al ritiro di 30 patenti di guida.
“Il cane antidroga è attratto dall’odore della sostanza stupefacente che riesce a percepire anche se abilmente occultata; l’animale fa di tutto per trovarla perché sa che, segnalandola al proprio conduttore, riceverà in cambio un manicotto di tessuto con cui giocare” spiega il comandante di Fermo.
Numerose sono state le attività di prevenzione realizzate attraverso mirati controlli antidroga, programmati ed eseguiti soprattutto in prossimità dei luoghi di aggregazione giovanile (parchi, scuole, strutture ricettive e ricreative, scali ferroviari e dei trasporti pubblici, ecc…). Due agenti così bravi che sono richiesti anche dalle altre forze dell’ordine, dalla Polizia ai Carabinieri. “E piacciono anche ai più piccoli. Infatti Fancy e Grant si sono esibiti nelle scuole fermane in occasione del progetto nazionale “Educazione alla legalità economica”. L’attività diretta a contrastare la particolare fenomenologia illegale - con tutti i suoi conseguenti effetti negativi sulla salute e l’incolumità delle persone, oltre che sull’ordine e la sicurezza pubblica - consente inoltre di svelare la realtà economica sottostante, altrettanto pericolosa, costituita dagli importanti patrimoni accumulati nel tempo dalle associazioni malavitose, frutto degli ingenti proventi illeciti realizzati col traffico di sostanze stupefacenti”. In questo contesto si inseriscono le ulteriori investigazioni tipiche della missione del Corpo quale polizia economica finanziaria a tutela degli interessi statali che, traendo origine dai sequestri operati, si sviluppano attraverso mirati accertamenti patrimoniali volti alla ricostruzione della ricchezza occultata dai sodalizi criminali, all’individuazione delle varie forme di reinvestimento e di impiego di tali capitali per pervenire alla loro confisca in ristoro dei danni causati all’intera collettività.