PORTO SAN GIORGIO – Poderosa, perdere così fa ancora più male. Sempre sotto, sempre a inseguire e poi, con orgoglio, con la palla in mano per vincere, ma il tiro che non prende neppure il ferro. C’era fallo su Aaron Thomas? Non per l’arbitro e scoppia la protesta. Sta di fatto che in dieci secondi, a meno due, si poteva anche cercare il pareggio e andare ai supplementari, ma Thomas è un vincente.
Ferrara alla fine ci ha provato a regalargliela alla Xl Extralight, ma sarebbe stato troppo. Ha meritato la squadra di Spiro Leka, trascinata a bordo campo da uno scatenato dg Franco Del Moro, anche se le leggerezze finali, vedi la rimessa dal fondo nelle mani di Thomas che permette a capitan Bonacini di segnare il 74-76, valevano la sconfitta. E invece, 77-79 e tanti saluti all’ottavo posto in classifica, che i gialloblù avrebbero raggiunto viste le sconfitte di Piacenza e Imola.
Ma la Poderosa è così, lotta, ci crede e poi, purtroppo, si infrange contro se stessa. È tornata la paura di vincere? Di certo manca quel quid per vincere. Così come la lettura in alcuni momenti, quando bisogna servire Delas, che invece segna solo se riesce a prendere un rimbalzo in attacco. “Una partita maschia, la Poderosa è una squadra ostica. Siamo stati bravi a reggere la loro aggressività, ma non si possono negli ultimi 4 minuti commettere delle leggerezze che poi ti fanno finire con gli episodi. E questa volta è rimasta penalizzata la Poderosa” commenta coach Leka, che tra le righe fa capire che su Thomas forse il fallo c’era davvero.
Gambe stanche per la Poderosa, ma la testa l’ha tenuta in partita. Non molla mai questa squadra, ma fatica. Anche perché nei momenti migliori smette di girare la palla e si accontenta delle penetrazioni o dell’arresto e tiro dopo un palleggio. “Da oggi possiamo guardare avanti, visto che l’ultimo posto play off è a sei punti di distanza”. Difficile digerire la prova di Baldassarre per i gialloblù, ma non è stupito il coach avversario: “Quando entra in ritmo non teme di prendersi le responsabilità abbiamo saputo fermare Thomas cambiando il movimento con il lungo sul pick&roll, abbiamo ridotto lo spazio e lui ha cominciato a perdere palloni, bravi a fare la mossa giusta. Ho dei giocatori intelligenti che apprendono facilmente”.
Chi ha da apprendere da questa partita è anche coach Gennaro Di Carlo: “Abbiamo sofferto tanto, abbiamo fatto fatica a prenderne il controllo. Volevamo giocare una gara fisica, con contatti e nella prima parte della gara ci siamo caricati di falli. E poi non abbiamo trovato la giusta circolazione. Poi però il basket è fatto di uomini che credono fino alla fine che si può vincere e in 2’30’’ abbiamo cambiato il match”. L’aspetto mentale ha predominato per qualche minuto su quello tecnico: canestri impossibili, recuperi e poi l’ultimo tiro che non va.
“Chiudiamo a metà strada tra l’essere tristi e l’essere arrabbiati”. Ma durerà poco la sensazione, bisogna preparare San Severo. “Abbiamo capacità di girare pagina e guardare avanti. Metabolizzeremo e ci impegneremo sapendo che è importante. Bisogna guardare dietro e bisogna guardare davanti, la classifica è corta, in campo si va per vincere contro chiunque. Ora ci rialziamo, ripartiamo e trasformiamo la rabbia di stasera per vincere fuori casa”. Basta poco, magari fare qualche canestro da tre. Giusto Serpilli?
Raffaele Vitali