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Export, per le scarpe un calvario senza fine. Navi e medicine salvano le Marche

12 Dicembre 2019

di Raffaele Vitali

FERMO – Tutto cambia per non cambiare. Le Marche sorridono di fronte a un +3,9% dell’export che vale così 9.057,7 milioni di euro, con un incremento percentuale rispetto all’analogo periodo del 2018 di +3,9%, la provincia di Fermo piange con il suo -7,4%. E dire che il calzaturiero è sempre il secondo prodotto più esportato per oltre un miliardo di euro, superato solo dai medicinali con 1,2 miliardi. A livello nazionale, i mesi tra gennaio e settembre, hanno visto un incremento del 2,5%.

L’incremento percentuale delle esportazioni delle Marche dei primi nove mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2018 è largamente determinato in primo luogo dal comparto dei mezzi di trasporto -navi (528,4 milioni di euro) e in secondo luogo dagli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (1.226,3 milioni di euro). Al netto di questi due comparti la performance delle esportazioni regionali sarebbe negativa.

LE PROVINCE

“Il dettaglio provinciale mostra performance positive per le province di Pesaro e Urbino, dove l’incremento tendenziale delle esportazioni risulta di +11,7%, portando le sue esportazioni a 2.169,6 milioni di euro e di Ascoli Piceno, con un risultato di +7,5% per un valore assoluto di 1.829,3 milioni di euro. Più contenuta, benché sempre di segno favorevole, è la performance della provincia di Ancona, che vede crescere le proprie vendite all’estero di +1,9% rispetto al gennaio-settembre 2018. Per la provincia di Macerata il valore delle esportazioni resta sostanzialmente stabile (1.258,8 milioni di euro; -0,3%), mentre risulta sfavorevole il risultato della provincia di Fermo, le cui esportazioni scendono a 849,4 milioni di euro, cui corrisponde un decremento tendenziale di -7,4%” sottolinea la Camera di Commercio delle Marche. Il problema è che poi su Fermo il dato peggiora ancora quando si va aa leggere quello del calzaturiero, settore chiave dell’economia locale: -9,8%.

I PRODOTTI

I dati forniti dalla Camera di Commercio delle Marche

Si conferma positivo anche il risultato del comparto macchinari e apparecchi nca, con vendite all’estero per un valore di 1.452,2 milioni di euro, in crescita del +5,2%. Sono favorevoli anche i risultati dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (210,3 milioni di euro; +6,1%), come pure dei prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (77,0 milioni di euro; +5,0%) e del legno e prodotti in legno; carta e stampa (300,0 milioni di euro; +1,2%). Questi comparti tuttavia hanno un peso contenuto sulle esportazioni regionali, rispetto a quelli precedentemente menzionati.

Le esportazioni regionali sono state peraltro frenate dai risultati sfavorevoli di diversi altri comparti, tra i quali occorre citare primo fra tutti quello dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori, che con un valore di 1.702,3 milioni di euro e un decremento percentuale del -9,1% ha maggiormente contribuito negativamente al risultato marchigiano.  Seguono in questo elenco gli apparecchi elettrici (865,2 milioni di euro, -8,0%), il coke e prodotti petroliferi raffinati (80,2 milioni di euro; -32,9%) e i prodotti delle altre attività manifatturiere (515,7 milioni di euro; -5,8%).

I MERCATI DI RIFERIMENTO

L’Europa si conferma al primo posto, con il 72% di acquisti dalle Marche per 6.523,7 milioni di euro. Un mercato in crescita del 2,0%. La parte del leone è sempre appannaggio dell’Unione Europea, con 5.499,7 milioni di euro e un incremento del +4,7%. Risulta invece in contrazione l’aggregato dei Paesi europei non appartenenti alla UE, che calano del 10%.

Buona performance dei paesi americani, in primo luogo per valore assoluto l’America settentrionale (786,6 milioni di euro; +20,8%, e quindi l’America centro-meridionale (349,6 milioni di euro; +70,7%), l’Asia orientale (619,0 milioni di euro; +4,1%) e l’Oceania e altri territori (107,9 milioni di euro; +24,0%). Sono negativi invece gli andamenti delle esportazioni regionali verso l’Africa (272,7 milioni di euro; -15,3%), il Medio Oriente (302,6 milioni di euro; -11,8%) e l’Asia centrale (95,6 milioni di euro; -24,4%).

L’ITALIA

“La disaggregazione per ripartizioni territoriali resta caratterizzata da ampie disomogeneità: è chiaramente positivo il risultato tendenziale del Centro Italia, con un incremento di +15,2%, mentre sono meno intense le  variazioni del Nord-est con +1,9% e del Sud, +1,4%. Permane negativa, anche se di modesta misura, la performance del Nord-ovest, con un decremento di -0,9%; il quadro si completa con un netto decremento delle Isole (-11,1%)

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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