MONTEGRANARO – Russia o non Russia, l’export delle Marche cresce. E pure bene. I dati li snocciola il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini e certificano un +40% nei primi tre mesi del 2022, rispetto al 2021, con una crescita anche sul 2019. Soprattutto, cresce il settore moda, il calzaturiero del 19%, la pelletteria del 34%, pur non raggiungendo i livelli pre pandemia.
“Esprimiamo soddisfazione per la crescita del calzaturiero e pelletteria (nonostante l'interscambio in generale con i Paesi in guerra risulti in calo) anche rispetto al 2020: anche la distanza col dato pre pandemico si sta assottigliando. Le province di Macerata e Fermo registrano infatti gli incrementi più consistenti. Plauso dunque alla tenacia degli imprenditori. Crediamo che – sottolinea Sabatini - la nostra azione che ci vede accanto alla Regione Marche nella filiera istituzionale insieme al sistema delle Aziende Speciali e al sistema associativo tutto che ringraziamo per il loro operato, dia buoni frutti e vada rinsaldata”.
Pensando a Fermo e Macerata, il numero uno si sofferma sul +22,2% della piccola provincia (che resta l’ultima a livello regionale coni suoi 285 milioni, erano 233) e il +29% dei maceratesi. Dato che tra l’altro è accompagnato anche da un +63% di import, a riprova della ripresa delle produzioni.
Certo, il dato generale marchigiano è ‘drogato’ dal farmaceutico, ma anche scorporando il +117% di Ascoli piceno, ci sarebbe sempre una crescita di oltre venti punti. “Stiamo lavorando in maniera unitaria, per rendere la parola Marche identitaria; infatti il marchio "Land of Excellence", oltre a campeggiare all'Expo Dubai, è diventato il simbolo della nostra regione che ci contraddistingue in tutte le fiere, e cui le imprese ricorrono nella comunicazione aziendale. Questo perché c'è bisogno, per far parlare della nostra terra, di dare un connotato di eccellenza ai nostri prodotti” riprende l’assessore regionale Mirco Carloni, che con Sabatini guida la politica economica.
Ben vengono quindi i distretti con le loro peculiarità, ma sono le Marche a dover brillare. “Siamo sicuri che la ripartenza del sistema fieristico sosterrà investimenti e sforzi delle imprese. Che noi aiutiamo anche con i bandi per la diversificazione dei mercati, attraverso finanziamenti per nuovi mercati esteri ed export manager”.
Aggiunge Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche, che è meno ottimista: “L’inizio del conflitto Russia-Ucraina, a partire dal mese di marzo, ha rappresentato purtroppo una linea di demarcazione tra la situazione precedente e il quadro economico attuale ed ha modificato radicalmente le prospettive per le nostre aziende”.
Per questo serve di più, come ricorda Gino Sabatini: “Mi appello ai parlamentari perché rinforzino misure specifiche a sostegno di chi opere con partner nelle zone del conflitto. Camera e Regione dal canto proprio hanno messo a punto interventi rivolti a imprese operanti nell’export verso Ucraina e Russia e finalizzati ad agevolare l’accesso al credito mediante l’abbattimento dell’onerosità dei finanziamenti, accanto a questo prevediamo anche misure dedicate per sostenere economicamente le imprese più penalizzate sia dai mancati ricavi derivanti dall’impossibilità di esportare o di ricevere il pagamento di merce già spedita, sia dall’aumento dei costi dell’energia” conclude Sabatini.