di Raffaele Vitali
FERMO – Il mercato si è risvegliato, l’export delle Marche cresce del 72,5% rispetto al 2021, il mondo compra. Ed è normale che per muoversi da una parte e dall’altra servano scarpe comode, magari pure belle. Se marchigiane è ancora meglio.
I numeri dicono che il distretto calzaturiero fermano-maceratese è uscito dal tunnel. C’è chiaramene timore per l’ultimo trimestre, ma i primi sei mesi del 2022 sono una enorme boccata d’ossigeno e anche il boom di iscrizioni alla fiera di Milano, oltre 800 aziende, duecento in più di febbraio, da tutta Italia ne è la prova.
“Alla vigilia del Micam (18-20 settembre) e delle principali fiere di settore (Mipel e Lineapelle) la crescita dell’export calzaturiero marchigiano (28,7%) supera quella italiana (23,6%) e la rende la seconda regione d’Italia per performance. Siamo ormai a un passo dai valori pre pandemia. Le esportazioni del primo semestre 2022 valgono 627,5 mln euro, un piccolo – 3,3% rispetto ai primi sei mesi del 2019. E ogni provincia cresce” commenta Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche snocciolando i numeri lusinghieri della regione che cresce del 25% se togliamo il farmaceutico.
Quello di Ascoli Piceno è infatti sempre un mondo a parte, segnato dalle performance della Pfizer, giusti quindi scorporare e partire da quel +25% che è superiore alla media italiana, che si ferma al più 22,5 per cento.
Guardando ai territori, il Fermano può sorridere ancora di più: Ancona e Macerata +27,1%, Ascoli Piceno +283,7%, Fermo +29,8%, Pesaro +21,8%. E questo perché la Germania compra, crescendo quasi del 100% sul 2021 quando il lockdown interno era stato fortissimo. E così il Belgio, altro mercato florido per il made in Italy. “E i nuovi mercati si mostrano interessanti: in particolare gli Usa (si avvicina al miliardo di euro a livello regionale, ndr), destinazione su cui Regione e Svem stanno per far partire importanti progettualità” prosegue Sabatini.
Un ‘ma’ purtroppo arriva dalla Russia. Quello che era un mercato d’oro scivola per le Marche in 16esima posizione, cala ulteriormente del 17,5% rispetto al primo semestre 2021, ma soprattutto vale solo 120mmilioni di euro. che a inizio anno duemila bastava si e no per tre calzaturifici.
“L’inevitabile perdita di quota di mercato russo è compensata da incrementi importanti verso altre destinazioni. Per questo- riprende il presidente camerale – è fondamentale sostenere le micro piccole e medie imprese che costituiscono la componente più significativa del tessuto economico”:
Sabatini crede molto nella nuova agenzia regionale Atim, che debutterà proprio al Micam: “insieme con la Camera, le aziende speciali e la Svem saremo la filiera istituzionale capace di garantire contributo essenziale di coordinamento e programmazione anche sul fronte internazionalizzazione in modo snello ed efficiente, garantendo integrazione tra risorse regionali e nazionali”.
Bisogna quindi essere ottimisti, sapendo però che l’innalzamento del costo di energia e materie prime, e in parte le sanzioni, non ci veda registrare numeri inferiori alla prossima rilevazione. Per scongiurare questa possibilità, sistema bancario e Governo dovranno essere accanto agli imprenditori” riprende Sabatini.
Che conclude sottolineando gli ultimi numeri, quelli di settore: “Il mondo farmaceutico- medicinale ha quintuplicato il valore arrivando a 3,6 miliardi di euro; bene i mezzi di trasporto con un +123% e 570milioni di export grazie al boom della cantieristica navale. Poi c’è il settore moda, che ha chiuso in crescita del 29% tornando sopra il miliardo e cento milioni. In questa voce rientrano i 627 milioni di euro delle calzature. A seguire, il mondo dei metalli che arrivano a un miliardo. Continuano a crescere anche i prodotti in gomma e materie plastiche, di poco sotto i 500milioni ma in crescita del 25,9%”.
