di Raffaele Vitali
FERMO – “Se sono qui è per Andrea Maria Antonini”. A conferma che le relazioni umane spesso valgono quanto quelle politiche, a Tipicità è arrivato l’ambasciatore Mario Vattani. Manca poco ad aprile 2025, quando si apriranno le porte dell’Expo di Osaka.
Un’occasione da non perdere per tutto il sistema economico. Perché Osaka non è solo l’accesso al Giappone: “C’è il sud est asiatico che cresce più degli altri, 600milioni di abitanti, giovani e una classe media che si rafforza e che – spiega l’uomo responsabile del padiglione Italia - cerca prodotti esteri e guarda al Giappone per scegliere i prodotti di qualità”. Giappone che la qualità già la trova nel nostro Paese.
Tokyo, più conosciuta, è la parte amministrativa, quella di Osaka è la più ricca e meglio collegata al resto dell’Asia. “L’Expo sarà su un’isola artificiale. L’Italia è stato il primo paese tra i 160 partecipanti a partire con il suo cantiere. E questo è importate: in primis abbiamo aiutato gli organizzatori e poi abbiamo guadagnato in visibilità” spiega Vattani. Ci sarà un teatro dentro il padiglione Italia, cosa che richiama anche le Marche che è ricca di teatri storici. L’architetto Cucinella lo ha inserito all’interno. “E poi – riprende - il richiamo alla città ideale perché il tema dell’Expo è ‘disegnare la società del futuro per le nostre vite’. E noi decliniamo il tema come ‘l’arte rigenera la vita’. Ma arte intesa non solo come pittura e scultura o danza, ma anche come innovazione, creatività e ingegneria”.
Dentro il padiglione ci sarà una mostra permanente. “Da un lato mostreremo quanto conosciuto, dal designa l’artigianato che sarà rappresentato in modo vivo dentro gli archi del teatro, dall’altro quello che l’Italia porta come tecnologia, aerospazio, domotica e robotica, una tecnologia al servizio della persona e non viceversa. Parleremo di cose che ci uniscono: invecchiamento, abbandono zone rurali, terremoto”.
Tutto questo in un padiglione di 3mila metri quadrati, con una parte espositiva di 2milai. “Noi partiamo avvantaggiati, il Governo ha scelto di scommettere sul Giappone come partner principe in Asia, sono diversi gli incontri che la Meloni ha avuto. Il rapporto ottimo è diventato partnership strategica anche per lo sviluppo del caccia di sesta generazione, che ci vede coinvolti anche con il Regno Unito. Siamo un partner d’eccellenza” chiarisce l’ambasciatore.
Da Dubai a Osaka, un cambio radicale per l’esposizione universale: “E’ il primo evento globale post pandemia. Ed è un ritorno in asia con l’idea di parlare di sfide” prosegue Vattani che ha in Andrea Antonini la vera spalla, essendo il coordinatore delle regioni italiane per Expo 2025.
“Le Regioni – spiega Antonini - hanno un ruolo di supporto e complemento del commissario. Ci saranno giornate dedicate ai vari territori, co spazi e la possibilità di organizzare una giornata delle regioni, in cui il presidente Fedriga accenderà un ulteriore faro sull’innovazione, patendo però dalla figura del maestro e dell’artigiano che attraversa il tempo e lo spazio. Per tutti le botteghe medievali sono un nostro biglietto da visita, ma va anche fatto capire che dentro c’è la tecnologia. Poi ogni regione, stabilisce con il commissariato delle giornate a disposizione. Come Marche abbiamo scelto il periodo 5-16 giugno 2025, con temi legati ad alimentazione e agricoltura, all’agricoltura sostenibile. Ma non parleremo solo di quello”. Delal missione faranno parte di sicuro delle grandi aziende 'traino', ma anche spazio per imprese piccole ma già strutturate per l'Oriente.
Sfida è anche dare il giusto posto all’Italia: “Quando ci si presenta per un tempo limitato, bisogna avere una strategia chiara. Il Giappone da un lato è un mercato maturo, che conosce i prodotti in primis manifatturieri, e in contato con il nostro mondo. Ma poi c’è quel sud est asiatico che non ci conosce a fondo, ma solo per la moda: food, fashion e forniture” riprende Vattani.
Non facile è veicolare la diversità italiana. “Molti paesi tendono a promuoversi in maniera chiara, immediata a e semplice. La varietà complica, ma noi ci crediamo perché è la nostra forza. L’altro aspetto è la stagionalità, un ulteriore impreziosimento della nostra offerta. Così come il Giappone ci aiuta e ci fa da megafono negli altri paesi asiatici per la tecnologia, lo fa per la stagionalità”.
Antonini è convinto che dal Giappone le Marche torneranno arricchite: “Ci unisce la base tradizionale, ma anche il fatto che le innovazioni fano parte del presente. In particolare in Giappone. Noi abbiamo qualche difficoltà in più, ma osservando possiamo migliorare. Ogni azienda, ogni operatore potrà assorbire e imparare”.
Soprattutto pensando al fatto che in Asia il futuro lo si guarda partendo dal ‘cosa faremo e cosa costruiremo’, mentre Italia ed Europa si approcciano con dubbi e paure. Altro punto che unisce le due realtà è l’invecchiamento della popolazione “e per questo racconteremo la casa inclusiva, il mondo della silver economy” conclude Vattani che anche in questo caso offre un assist alle Marche ai suoi progetti di telemedicina.