PORTO SANT’ELPIDIO – Tutto inquinato. Il verdetto è chiaro. “Ora dobbiamo ragionare partendo da questi dati, trovare la soluzione e presentarci alla conferenza dei servizi con le idee spero più chiare. Ma soprattutto senza rispettivi ostracismi”. Il sindaco Massimiliano Ciarpella così commenta l’esito del tavolo tecnico sull’ex Fim che è andato in scena in Comune.
C’erano tutti, dalla proprietà all’amministrazione passando per gli elementi chiave di questa fase: Arpam, Asur e sovrintendenza. I risultati sono stati netti. L’ex Fim è inquinata nel 90% della sua struttura. Resterebbe ‘pulita’ la parte più alta. L’altro dato emerso dai campionamenti della proprietà, validati dall’Arpam è che la Fim continua a inquinare. Insomma, è ora di bonificare.
E qui viene fuori il nodo del contendere. Come farlo? I risultati delle prove hanno reso evidente che non si può sabbiare e l’altro opzione, l’incapsulamento “potrebbe rendere il tutto inutile ai fini del mantenimento del sito, visto che qualunque resina cambierebbe quantomeno percezione materica della struttura” ribadisce il sindaco.
Bisogna quindi mediare, ma di certo agire. “Ora sappiamo in modo chiaro che è inquinata. Bisogna definire la miglior strategia per garantire la sicurezza pubblica e il recupero dell’area. Per questo considero questo tavolo tecnico interlocutorio, vedremo in conferenza dei servizi”.
C’è chi ancora chiede il mantenimento, il sovrintendente Issini, ma non è emersa una strada diversa da quelle che i tecnici hanno bocciato. Tra l’altro l’Arpam ha chiarito a tutti che l’inquinamento si misura solo a livello di suolo e sottosuolo. Per cui, in un modo nell’altro la fonte di inquinamento andrà eliminata.
Il tavolo si è così dato appuntamento tra uno-due mesi, si ripartirà dallo studio della Politecnica – chi la considera di parte lo dovrà mettere nero su bianco - e dai dati validati dall’Arpam. Il sindaco vuole trovare una soluzione, ma è sempre più evidente che ci sia la Sovrintendenza da convincere in maniera definitiva sul futuro della Cattedrale. Una Sovrintendenza che pone dubbi, ma non consiglia soluzioni. Per cui, a chi spetta la decisione finale?
Probabilmente finirà tutto sul tavolo del sindaco Ciarpella che dalla conferenza dei servizi, entro l’autunno, si attende almeno una risposta alla domanda: c’è un modo per metterla in sicurezza alternativo alla demolizione? Altrimenti demolire, strada che piace ai due enti tecnici, bonificare, ricostruire, non è convinta la Sovrintendenza, e soprattutto costruire come da accordi previsti dall’accordo di programma.
"Non mi sottraggo agli impegni su una valutazione progettuale partecipata e aperta alla città. Ma per progettare un’area occorre sapere cosa sia possibile fare della Cattedrale. A giugno 2025 scade l’accordo di programma per la riqualificazione Fim. Quello è l’orizzonte temporale entro il quale ci muoviamo per sbloccare lo stallo e avviare la riqualificazione di una zona strategica per il futuro di Porto Sant’Elpidio" conclude Ciarpella.
Raffaele Vitali