PORTO SANT’ELPIDIO – Per gli ambientalisti è un “blitz estivo”. Per il comune la prova che si sta cercando di trovare una soluzione. Per la proprietà la speranza che la strada sia ormai definita. Il tavolo tecnico sull’ex Film in programma oggi alle 16 in comune a Porto Sant’Elpidio ha un ruolo chiave.
Protagonista sarà l’Arpam con i risultati sui prelievi effettuati sulla Fim da parte della proprietà. Sono 90 i punti esaminati che poi l’Arpam ha selezionato a campione, portandone al tavolo tecnico 9 ed è emerso un inquinamento palese.
Basterà per trovare una soluzione? Non per gli ambientalisti che definisce i campionamenti “parziali e che servono a capire se i muri sono inquinati e non la qualità dell’inquinamento”. Il comitato non ha avuto in mano tutti i risulti, ma solo quelli dell’Arpam per cui parla di “mancanza”.
In ogni caso, nessun risultato gli farà cambiare idea: “Esistono delle tecniche che consentono il recupero della “Cattedrale” senza alcun problema. E malgrado queste tecniche attuative, la proprietà insiste da anni sull’abbattimento. Così, come insiste su prove di sabbiatura sulle murature, quando la sabbiatura oltre che obsoleta non si usa proprio nei casi di restauro monumentale, quindi poteva essere evitata” aggiungono gli ambientalisti.
Il punto è sempre lo stesso: “ci sono alternative all’abbattimento”. Solo che nessuno è stato in grado di metterle sul tavolo. Il finale della riflessione del coordinamento per l’ex Fim è prettamente politico: “Se anche questa Amministrazione di destra adotterà lo stesso atteggiamento di chi c’era prima, l’area Ex FIM rischia di rimanere allo stato attuale per altri 20 anni. Ma le responsabilità non sono del Comitato di Coordinamento come qualcuno in passato ha voluto far credere.
Le responsabilità sono legate esclusivamente a questa proprietà incapace per mezzi e conoscenze a portare avanti un recupero conservativo, perché crede solo nel miraggio speculativo dei 300 appartamenti. Le responsabilità sono anche delle Amministrazioni che non hanno creduto e tuttora non credono nel valore aggiunto per il nostro territorio della Cattedrale. Ricordiamo che la Cattedrale occupa solo il 5% del terreno! Il 95% perché non è ancora restituito alla fruibilità della cittadinanza?”.