Cresce l’attenzione per l’agroalimentare, fuori e dentro le scuole. La Cna Marche guidata dal presidente Paolo Silenzi accende un faro di livello europeo sul sistema di formazione.
La città scelta è quella di Senigallia dove da ieri, e fino a sabato, si ritrovano gli istituti alberghieri europei per la “35esima Annual Conference AEHT”. La Cna il 20 ottobre organizza il convegno ‘Nutriscore vs Nutrinform Battery all’istituto Panzini per analizzare i vantaggi e i principali aspetti del marchio nutrizionale NutriInform Battery e le differenze con il Nutriscore, che danneggia pesantemente le eccellenze agroalimentari italiane.
“Il nostro è un progetto pilota che mira a coinvolgere e a guidare le imprese nell’adozione dell’etichettatura. Mettiamo a disposizione una società di servizi che ne curerà, per almeno uno dei prodotti della gamma aziendale, l’elaborazione dell’etichettatura nutrizionale attraverso l’applicazione del manuale d’uso Nutrinform Battery e relativa procedura ministeriale prevista per l’utilizzo del logo” spiega la presidente nazionale CNA Agroalimentare Francesca Petrini.
E magari chissà che non venga usata Foodoc, l’azienda fermana che ha conquistato Smau. Ad oggi sono due i principali sistemi supplementari di etichettatura delle dichiarazioni nutrizionali: quello a batteria (NutrInform Battery) e quello a semaforo, noto come Nutriscore. Il governo italiano, in collaborazione con l’Istituto di Sanità ed il CREA, ha optato per l’etichetta NutrInform Battery che “indica quanta “carica” è contenuta nei nutrienti di un dato alimento e quanto essi contribuiscono percentualmente alle esigenze quotidiane di un adulto medio, indicando il contenuto di energia, grassi saturi, zuccheri e sale presenti in ogni porzione dell’alimento”.
Per aiutare i consumatori a familiarizzare con il nuovo sistema, in attesa che le aziende applichino fisicamente sugli imballi a scaffale il logo, è stata realizzata una APP per cellulare “NutrInform Battery”. Sempre il 20m ottobre, la Cna si occuperà anche di “proposte e progetti per i birrifici marchigiani”.