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Emodinamica a Fermo, partito il servizio 'a chiamata'. La primaria: "E' quello che serve al Murri". Calcinaro: grazie, ma non basta

20 Maggio 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – La sala angiografica è pronta. “Emodinamica, elettrofisiologia e radiologia interventistica hanno la loro casa. Un punto di partenza” spiega il commissario dell’Ast di Fermo Roberto Grinta che accoglie al Murri una serie di professionisti fondamentali per insegnare l’utilizzo delle nuove tecnologie: Gabriele Gabrielli, direttore Emodinamica dell’Inrca, e Salvatore Alboino, primario Radiologia interventistica Macerata.

“Per noi è un punto di partenza per rispondere a un fabbisogno necessario attraverso la rete tempo dipendente. I 90 minuti, dal primo infarto, sono fondamentali, come poter agire a necessità” ricorda Grinta che batte su un punto: “Non è solo questione di angiografo, sono i professionisti l’aspetto fondamentale”.

Tutto questo servirà a rilanciare il Murri: “Abbiamo fiducia dei nostri professionisti, delle nostre tecnologie e quindi non dobbiamo andare verso altre regioni. Possiamo restare nelle Marche, le risposte che diamo sono di alta qualità” ribadisce prima di coinvolgere il sindaco Paolo Calcinaro.

“Dico grazie a Grinta che ha capito lo strano mondo fermano. E dal primo giorno ha sentito la parola emodinamica, che da anni viene usata a cominciare da Diletti, degli Amici del cuore, che l’ha fatta capire anche ai non tecnici. Grinta – prosegue il sindaco - ha saputo iniziare un percorso alla maniera di un sindaco, con l’appoggio della Regione, puntando su un percorso a tappe non sempre c’è la possibilità di passare da 1 a 10. E grazie di questo”. Poi però il sindaco sa che se arriva a 6 subito chiedono il sette. “Per l’emodinamica significa passare dalla programmazione alla risposta all’urgenza”.

Pare un dettaglio quello di Calcinaro, ma è il punto chiave. E lo si capirà dopo pochi minuti, ascoltando la primaria Maria Vittoria Paci, la professionista su cui Grinta ha puntato: “Rilanciare? Voglio essere cauta e prudente. Prima sfruttiamo quello che abbiamo. Nell’ambito della cardiologia è solo una fetta. Bisogna essere onesti, non si farà un nuovo step tanto presto. Le persone per formarsi hanno bisogno di tempo. Il primo aspetto è la sicurezza del paziente. Quindi servono professionisti estremamente bravi che hanno bisogno di numeri per poter crescere”.

La questione è che i ‘pochi’ casi emergenziali di Fermo non garantirebbero la presenza di professionisti qualificati. “Ma la vita di un cittadino di Fermo è come quella degli altri territori. Fosse anche per salvare quattro persone all’anno, il servizio va dato” ribadisce a margine del taglio del nastro il sindaco, che si è presentato stranmete senza fascia tricolore.

Ma la Paci non lo accontenta: “Il professionista capace deve fare cento interventi all’anno i numeri non ci sono. Intanto rispondiamo all’emergenza che ha bisogno di risposte entro 24-48 ore. E parliamo del 90% dei casi”. Numeri per la ‘tecnica’, visione completa per il sindaco.

La dottoressa in questo giorno importante ha al suo fianco Gabrielli, con cui ha lavorato per 27 anni. Oggi si parlano da pari grado. Calma e sangue freddo, ribadisce. “La cardiologia è tante cose. Vedo a Fermo cose che non avevo mai visto: persone che non si curano e arrivano tardi in ospedale. Servono campagne educative, non si può credere che curare più persone nell’acuto sia il risultato. Dobbiamo evitare patologie acute. Pensiamo di far funzionare la macchina del soccorso, non possiamo aver tutti il meglio sotto casa, servono le competenze”. Un compito che spetta all’Ast, questo è sicuro, come il far capire che “in caso di emergenza si chiama il 118 e si attende, non si sale in macchina verso l’ospedale”. Proprio perché poi si potrebbe dover andare dritti a Macerata o Ascoli. E allora meglio farcisi portare subito.

E se non fosse chiaro il concetto della Paci sul potenziamento dell’emodinamica, ribadisce: “Non posso tenere un trentenne al lavoro per due infarti a settimana, si potrà formare e stare in un centro in cui si fanno tante cose e nel momento della necessità essere a Fermo. La rete deve riguardare anche l’infarto miocardico in cui a muoversi deve essere la rete e non il paziente”.

A Fermo ci saranno risposte per pazienti che non hanno necessità da due ore, ma 48. “Guardiamo alle necessità: oggi più interventistica che cardiochirurgia. L’emodinamica di Torrette fa molto più lavoro sulle valvole, le patologie si affrontano in modo diverso. C’è una evoluzione rispetto a 20 anni fa e a queste dobbiamo rispondere”.

E quindi, cosa può dare l’emodinamica programmata? “Intanto fa crescere i dipendenti che possono seguire medici di livello. Portiamo cultura tra i nostri giovani, che saranno attratti, e diamo sicurezza al paziente. Fermo ha un target clinico, io sono una clinica, ma ora possiamo avere l’opportunità di lavorare con professionisti validi che ci faranno crescere. Il paziente è tale in quanto completo e il medico deve riappropriarsi del suo ruolo clinico” conclude la primaria.

Calcinaro però ricorda poi i punti chiave della conferenza dei sindaci: “Sulla perequazione, il presidente Acquaroli è stato chiaro: ‘in attesa di nuove risorse, legato all’abbattimento della mobilità passiva, cominciamo dai servizi’. Accetto il percorso, ma le risorse del personale non siano poi sottratte ad altri servizi, ma vengano aggiunte. Insomma, per potenziare emodinamica non si può ridurre da un’altra parte. Quindi, grazie per il passo ma facciamone un altro quanto prima”.

Grinta rivendica il percorso. “Prima abbiamo fatto crescere la cardiologia di base e ora si aggiunge il servizio”. “Per la Regione – commenta il consigliere della Lega, Marco Marinangeli - è un giorno di soddisfazione, diamo un nuovo servizio di cui parliamo da decenni e va verso l’equilibrio. Calcinaro ha rilanciato, come bravo giocatore di poker, e ha ragione: servono obiettivi ancora più ambiziosi”.

Grinta, in area di conferma, incassa l’outing anche del consigliere Andrea Putzu: “Un grande professionista. Lo incontrammo appena insediato con Marinangeli, ce l’ha promessa e l’ha fatta. Con questo lavorare merita la conferma come direttore generale, perché uno che parla di punto di partenza e non di arrivo in una giornata come questa è la persona giusta”.

Il Murri arriva a questa inaugurazione con un percorso clinico di cardiologia importante, “anche con collegamenti con la cardiochirurgia di Torrette grazie a software innovativi”, seguiti dalla direttrice Paci che “ha già una importante lista di attesa, perché ci arrivano pazienti da Ancona. Questo significa che siamo dentro una rete di alto livello che ci fa rispondere alle patologie tempo dipendenti”.

Una volta tagliato il nastro si entra nella sala con l’angiografo: “Sala bella, macchina funzionante che farà tante cose. Quando la mia direzione mi ha chiesto di partecipare a questo progetto, ho subito detto sì. La Paci è una pratica, non ama i fuochi d’artificio, parla con i risultati”. Che raggiungerà anche con Alborino: “Noi lavoriamo da anni con Fermo, oggi lo portiamo dentro il Murri. Ci concentreremo sulle peculiarità dell’ospedale, la gastroenterologia, la chirurgia e l’urologia. Stiamo definendo i protocolli”.

Il tutto, emodinamica da giugno avrà due sedute settimanali, in attesa del prossimo passo che non sarà imminente, ma su cui questa vota il sindaco Calcinaro, tra un grazie e l’altro per questo servizio, non ha alcuna intenzione di arretrare.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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