PORTO SANT’ELPIDIO – Sulla questione ucraina la regione Marche si muove su due piani, quello politico e quello umanitario.
Sul primo, il presidente Francesco Acquaroli auspica “che cessi il fuoco e si torni a discutere a una soluzione che comunque non comporti conseguenze ai civili, ai bambini, all'incolumità delle persone. Spero che alla fine tutto possa essere condotto, tramite le diplomazie, a una crisi che possa essere superata”.
Sul secondo, c’è l’accoglienza che si sta pianificando con il supporto della protezione civile. E qui entra in gioco Porto sant’Elpidio. “Abbiamo il Covid Hotel di Porto Sant'Elpidio quasi vuoto e la struttura potrebbe, in via ipotetica e in caso di necessità, essere utilizzata per l'accoglienza dei profughi provenienti dall'Ucraina” sottolinea l'assessore regionale Stefano Aguzzi.
La struttura di Porto Sant'Elpidio, con una quarantina di posti a disposizione, è stata usata per le persone che devono osservare un periodo di isolamento per Covid e non possono farlo nella loro abitazione, “ed è convenzionata fino al 31 marzo, per cui si potrebbe pensare di proseguire anche nei prossimi mesi, in caso di necessità. Noi siamo pronti a collaborare per ridurre l’impatto dell’emergenza umanitaria”.
Quella di Porto Sant'Elpidio «è una ipotesi, ma ce ne potrebbero essere anche altre. Ad oggi però non ci sono richieste di accoglienza di profughi da parte delle Prefetture o del Ministero dell'Interno. Il quadro della situazione però evolve di giorno in giorno. Vedremo gli scenari che si apriranno nelle prossime ore”.
@raffaelevitali