SANT’ELPIDIO A MARE – In tutta la Regione Marche, così come nel resto d'Italia, è scattato l'allarme per l’emergenza idrica. La situaizone è grave anche per via di precipitazioni ben al di sotto della media con le temperature che, al contrario, sono in aumento. Per questo motivo si rendono necessarie misure importanti che possono incidere sull'abituale uso e consumo che i cittadini fanno del cosiddetto "oro blu", per un uso più razionale della risorsa idrica e per assicurare il corretto uso dell’acqua destinata al consumo umano distribuita dal pubblico acquedotto, evitando qualsiasi impiego improprio. Per questo il Sindaco, Alessio Pignotti, come fatto in altri comuni su sollecitazione della Regione, ha emesso nei giorni scorsi un’ordinanza al fine di sensibilizzare ed informare la cittadinanza su un uso razionale, consapevole e parsimonioso dell’acqua potabile, evitando nel modo più assoluto sprechi ed usi impropri.
“Viste le alte temperature di questi giorni e alla luce del grave stato di siccità che i nostri territorio stanno soffrendo – dice il Sindaco, Alessio Pignotti – è necessario un uso razionale dell’acqua potabile. Per questo questa Amministrazione Comunale chiede la collaborazione della popolazione per un uso più razionale della risorsa idrica garantendo, da una parte, la regolarità del servizio per gli usi domestici alimentari e igienico-sanitari ma vietando, al tempo stesso, l’uso dell’acqua potabile per gli scopi diversi da quelli igienico–domestici, al fine di garantire l’indispensabile fabbisogno di ogni utente. Sono certo che gli elpidiensi possano comprendere una misura di questo tipo visto che l’emergenza tocca tutti”.
Nello specifico, l’ordinanza prevede che è consentita l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati al massimo tre giorni alla settimana esclusivamente dalle ore 23:00 alle ore 6:00 ma sono previsti dei comportamenti vietati, in tutto il territorio comunale, fino a nuove disposizioni. In particolare, è fatto divieto di servirsi di acqua potabile per:
· il lavaggio di aree cortilizie e piazzali, salvo per i servizi pubblici di igiene urbana da eseguire dopo il tramonto;
· il lavaggio privato di veicoli a motore, con l’esclusione di quello svolto da impianti di autolavaggio regolarmente autorizzati;
· il riempimento di fontane ornamentali e vasche da giardino su aree private;
· il riempimento di piscine su aree private, salvo quelle legate ad attività economiche turistiche o sportive;
· un uso diverso da quello alimentare domestico, per l’igiene personale e per l’abbeveraggio degli animali;
· tutti gli usi differenti da quelli domestici alimentari e igienico-sanitari.
È inoltre previsto l’obbligo, per i proprietari o a chi a qualsiasi titolo abbia il possesso di vasche, piscine, e giardini di documentare in modo inequivocabile, ogni qualvolta venga richiesto dagli agenti della Polizia Locale e dalla Forza Pubblica, incaricati di far rispettare la presente ordinanza, la provenienza dell’acqua utilizzata per il riempimento delle vasche, delle piscine e per l’innaffiamento, dovendosi provare che si tratta di acqua non potabile proveniente dal pubblico acquedotto.
Per chi non rispettasse le prescrizioni indicate rischia la sanzione amministrativa
da € 25 ad € 500, fatti salvi nei casi più gravi o in caso di recidiva la denuncia all’Autorità Giudiziaria.