FERMO – Emergenza acqua. Il periodo più caldo è alle porte, di neve se ne è vista poca e le Marche corrono ai ripari. “La Regione, in coordinamento con le Prefetture, emetterà la prossima settimana una ordinanza da recepire da parte di tutti i Comuni delle Marche per evitare lo spreco idrico” anticipa l’assessore regionale Stefano aguzzi. Ma non solo: richiesta dello stato di emergenza al Governo e avvio di una strategia che porti alla creazione di nuovi invasi e alla pulizia di quelli esistenti.
Questi tre indirizzi riassumono la posizione della Regione Marche dopo la riunione a Roma della Conferenza Stato Regioni, riunita per affrontare il tema di grande attualità riguardante la crisi idrica che sta investendo la Penisola, in particolare la Pianura Padana, ma anche le Marche. Al tavolo, insieme con tutti gli assessori delle Regioni e delle Province autonome, anche il responsabile nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il quale ha tracciato il quadro d'insieme da cui poi sono emerse tutte le criticità, illustrate nel dettaglio dai rappresentanti regionali.
"Anche le Marche - afferma l'assessore Stefano Aguzzi - stanno soffrendo per il protrarsi di questo periodo di siccità, sia per l'approvvigionamento idrico in agricoltura, sia per quello di uso civile, che si prevede imminente, specialmente nel nord delle Marche. Ad esempio, le città di Fano e Pesaro prelevano l'acqua dal fiume Metauro, la potabilizzano e poi la immettono nelle case. Questo fiume è quasi a secco e non si prevedono imminenti piogge e ciò costituisce una seria emergenza".
E così al sud della regione. Nei prossimi giorni, il Governo comincerà ad accogliere le richieste di stato d'emergenza da parte delle Regioni, sulla base di criteri stabiliti a livello centrale. "Questi criteri - spiega Aguzzi - si può presumere riguardino l'emergenza in agricoltura, nella zootecnica, di fronte a mancanza di acqua per gli animali, ed emergenza a uso potabile civile. Ritengo che nelle Marche vi siano le condizioni per rispettare questi criteri già ora, e ancora di più nel prossimo futuro. Perciò faremo richiesta dello stato di emergenza ma questo non risolverà il problema".
La dichiarazione di emergenza potrà avere benefici in termini di ristoro per eventuali danni o spese aggiuntive ma non in termini approvvigionamento idrico.
“Ieri ho posto all'attenzione della Conferenza Stato Regioni la necessità di immagazzinare l'acqua in invasi durante i mesi invernali per poi utilizzarla in estate sia in agricoltura che per l'uso idropotabile. Servono dunque nuovi invasi o, dove ve ne siano presenti, serve un'accurata opera di pulizia. Ne parlerò con Enel e Green Power che gestiscono diversi invasi nelle Marche”