SANT’ELPIDIO A MARE – “Oggi partiamo”. Mai così rilassato Mirco Romanelli. Altro che timido commercialista, il tono è del capitano che vuole vincere. “Vogliamo amministrare la città, Sant’Elpidio a Mare tornerà a fare la differenza”.
La sala è piena, soprattutto è colorata di rosso, c’è il centrosinistra. non fosse perché in prima fila si siedono il segretario provinciale del PD, Luca Piermartiri, “per me è importantissimo”, e la segretaria di Avs, Sabrina Isidori. Ci sono ex amministratori come Francesco Giacinti e Renzo Offidani, “mi fanno sentire ben supportato”.
E “siccome gli ultimi (a presentarsi) saranno i primi, sono pronto a vincere”. Non ha avuto mai dubbi sulla sua candidatura: “Fino al 5 marzo ero il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, con il PD. Stavamo costruendo la coalizione, allargandoci per governare al meglio dopo le elezioni. Poi – racconta – il PD ha deciso di cambiare direzione, di allearsi a forze politiche che sono lontane da noi come Forza Italia e con figure che hanno amministrato fino al 26 giugno 2024 e che, con me, hanno firmato la sfiducia dal notaio”.
Insomma, impossibile stare in quel gruppo per Romanelli. “Mi è stato chiesto di fare il candidato o essere parte di quella coalizione, dal primo secondo ho detto ‘non se ne parla’. Per me era impossibile”.
Primo motivo, la coerenza. Una parola spesso dimenticata. “Se ho firmato dal notaio, come possono dopo otto mesi chiedermi di correre con chi ho fatto cadere per vincere? Se Forza Italia e il gruppo Terrenzi sono caduti per sfiducia, un motivo c’è e non cambia in pochi mesi. Se erano incapaci prima lo sono oggi”.
“Il Pd ha rinunciato alla sua identità, corre senza simbolo, mi sarebbe piaciuto averlo io, ma alla fine non lo usa nessuno” ammette. Ma per cosa ha rinunciato? “Per essere uà goccia in mezzo a un mare di una coalizione in cui non si capisce cosa è destra e cosa sinistra”.
Il secondo motivo è che non ci si può alleare con il centrodestra. “Ci uniscono solo gli asfalti. Ma come si fa ad andare con un partito che governa in regione la sanità, che tutti invece critichiamo nella gestione. Non si può dire ‘tutti siamo uguali’, le differenze ci sono”.
Per Romanelli no è una rivincita, è uno step voluto e costruito nel tempo: “Tre anni fa, un passo indietro. Questa volta, il cambio radicale. Mirco persona – chiarisce usando parole dirette - non l’ha vissuta bene ‘manco per niente’. Ho sempre rispettato il partito, anche non condividendo. Tre anni fa era il momento, qualcuno si è imputato e siamo arrivati ultimi. Questa volta ci eravamo preparati bene, potevamo uscire anche a febbraio, poi il cambio. Sul lato umano mi ha fatto male, si doveva chiarire prima”.
La scelta di candidarsi ha obbligato il gruppo a riorganizzare la campagna elettorale: “Ho tre liste piene di persone che vogliono impegnarsi, che rappresentano tutto il nostro territorio. Hanno portato energie e idee. Abbiamo un programma con progetti chiari, siamo pronti ad affrontare le tante problematiche”.
Nel futuro con le radici nella tradizione: questo è lo slogan che si abbina a ‘Fa la differenza’ che accompagna il suo volto sui manifesti. “Sono convinto che la città sia ricoperta di cenere, che sotto ci sia la fiamma per ripartire” prosegue Romanelli.
LE LISTE
Progetto Democratico (Emanuela Traini): “Come fai a no appoggiarlo? Coerenza e senso di libertà. Non è comune dire ‘no’. È una persona predisposta all’ascolto, cosa non scontata. Sappiamo che Romanelli dialoga oggi, ma lo farà anche dopo il 25 maggio. Un candidato con atteggiamento positivo e non arrogante, propositivo e pragmatico, è educato ed equilibrato, caratteristiche di una persona ferma, decisa e convinta”
Primavera Sem (Alessandro Marozzi): Noi siamo un gruppo civico che ha vinto in Mirco una persona con la spina dorsale salda. Coerenza ed esperienza porta in questo gruppo. Noi chiediamo trasparenza incondizionata per un futuro 2.0. “Saremo a contatto coni cittadini, saremo sul territorio, cresceremo momenti di confronto, scenderemo in strada” promette Romanelli.
Alleanza Verdi e Sinistra (Luca Franca): esperienze diverse unite per cambiare la città. Siamo di sinistra e puntiamo sulla cultura come strumento di crescita di comunità, che tuteli l’ambiente e pensi alle giovane generazioni. Cerchiamo e portiamo soluzioni. Mirco è una persona coerente e coraggiosa che si muove sui valori storici del centrosinistra che qualcuno svende per una facile vittoria. Noi il simbolo ce l’abbiamo e con orgoglio lo mostriamo.
LE IDEE
“Per il centro storico bisogna in primis portare residenti e poi favorire il turismo”. Altro tema è quello delle scuole, che vanno riorganizzate e poi la bretella: “C’è tanto da gestire e sappiamo come farlo”. Vuole il comune protagonista sui tavoli della sanità e dello sviluppo industriale. “Dobbiamo tornare ad avere un ruolo importante”. Parla rapidamente di giovani, “potenzieremo i centri di aggregazione”, e di programmazione, “che non può prescindere dai comuni vicini e dagli enti superiori”. Nel merito entrerà incontro dopo incontro, parte lunedì dal capoluogo, poi Casette e via.
“Siamo liberi e siamo di centrosinistra, c’è una parte del Partito Democratico che non è d’accordo con le scelte fatte. Poi siamo aperti a tutti, abbiamo voglia di governare” ribadisce il candidato. Non è stato espulso, “e non lo sarà” chiarisce Piermartiri che ricorda a tutti di leggere lo statuto prima di parlare.
Coerenza contro filiera, Romanelli non ha dubbi: “La forza c’è, io faccio leva sulla città, non solo sulla filiera, perché può cambiare tutto rapidamente, anche in Regione già a settembre. Il 25 e 26 i cittadini non devono valutare la filiera istituzionale, ma chi va a governare e come governerà, poi credo che una regione debba fare il bene dei territorio e non di chi amministra. Il sindaco deve saper puntare i piedi, se la filiera è quella che crea liste di attesa non può essere un fattore. Noi garantiamo stabilità e capacità di governo, non abbiamo differenze interne che potrebbero portare a una rottura invece insita in altre coalizioni”.
Sui social si parla di ‘tutti amici’, Romanelli chiude così la sua presentazione: “Ognuno stia al posto suo. I toni me li aspetto medio alti. Non parto contro qualcuno, ma non ho problemi a rispondere”. Il timido commercialista è un ricordo, la serietà e la coerenza sono il suo presente.