ANCONA – Non ha dubbi e siccome ancora c’è speranza, Luca Ceriscioli rilancia la sua idea: “Votare il 26 luglio, è più sicuro rispetto all'emergenza Covid-19 perché i dati epidemiologici sono buoni, mentre a settembre-ottobre non si sa che condizioni sanitarie ci saranno e se il voto sarà possibile. Se riparte una seconda fase pandemica non possiamo certo spostare le regionali di un anno. Senza contare che a settembre ci si sovrapporrebbe all'apertura delle scuole con un nuovo stop alla didattica”.
Lo va ripetendo da tempo il governatore, che parli con Repubblica o con il quotidiano più locale. E per rafforzare il suo messaggio aggiunge: “Non ho interessi elettorali. Ho scritto insieme ad altri quattro presidenti di Regione a a Mattarella. Bisogna tornare a corretti rapporti istituzionali fra Stato e Regioni. La sensazione è che il governo, il Parlamento, le forze politiche di maggioranza vogliano determinare la data del voto delle regionali. Questo rappresenta uno sconfinamento di campo pesante, perché sono le Regioni che decidono la data e il compito del Governo è fissare un range, una finestra che normalmente è di quattro mesi”.
Ma non ce l’ha solo con la sua area politica Ceriscioli: “E’ evidente la volontà di predeterminare la data del voto, condivisa anche dalle forze di opposizione. Se domattina modificassero il decreto, potremmo convocare le elezioni per luglio. In ogni caso, meglio il 6 settembre, almeno il voto non si sovrapporrebbe con le scuole. E di fronte alla prospettiva di una campagna elettorale ad agosto fa notare che questo è un periodo eccezionale in cui ci siamo abituati a cose fuori dal normale”.