di Raffaele Vitali
FERMO - Il nove settembre vanno presentate le liste, a fine mese si vota: la partita per il nuovo consiglio provinciale di Fermo è partita. Ed è già piena di buche. In questo momento fanno più rumore quelle del centrodestra, ma non è più semplice il percorso per quella che è oggi minoranza, ovvero il centrosinistra, che ambisce a inserire due consiglieri, il terzo è legato a qualche assist dei borderline del centrodestra. E solo considerando gli ex sindaci che gravitano nei consigli comunali, la scelta è davvero complessa.
In un mondo normale, considerando che tra meno di due anni si rinnoverà anche la presidenza, si sarebbe potuto andare verso una lista unica, era anche l’auspicio del presidente attuale Ortenzi, ma i partiti hanno il desiderio di contarsi. Cosa ancora più difficile visto che il voto provinciale è anomalo, con il peso legato alla dimensione del comune. Aspetto che rende, troppo spesso, i piccoli comuni ininfluenti e ineleggibili a meno che i ‘grandi’ non giochino di squadra.
La prima riunione animata l’ha vissuta Fermo, con il sindaco Calcinaro che ha riunito la maggioranza a inizio settima. Il risultato, al termine della lunga serata, è stata la sua personale conferma a consigliere, con l’obiettivo di mantenere anche la vicepresidenza altrimenti potrebbe anche fare un passo indietro, e l’uscita di scena della dottoressa Luciana Mariani, la consigliera provinciale più attiva del mandato uscente insieme con la Liberati. Gli impegni da dottoressa son grandi, ma di certo nessuno si è strappato le vesti per farla rimanere. Poi la discussione si è animata tra l’ala sinistra e quella destra della maggioranza, alla fine dovrebbe aver ottenuto la nomina il consigliere legato al vicesindaco Torresi, ovvero Massimo Tramannoni.
Questo è però solo un tassello del team che deve supportare con convinzione Ortenzi. Calcinaro gioca la ‘sua’ partita, poi ci sono i partiti con i pesi che sono cambiati negli ultimi tempi soprattutto la bilancia pende verso Fratelli d’Italia, in regia c'è il consigliere regionale Andrea Putzu, e Forza Italia. Ma la Lega non ha intenzione di fare un passo indietro per cui rivendica, quantomeno, il posto che spetterebbe a Porto San Giorgio. Si vedrà, Giulia Vagnozzi scalpita, con buona pace del giovane Maccarone targato Marcozzi.
In discussione è anche la vicepresidenza di Calcinaro, visto che la rivendica Fratelli d’Italia, intenzionata a mettere in campo uno dei suoi amministratori migliori, il consigliere elpidiense Giorgio Marcotulli. Potrebbe diventare anche una questione di voti, se Ortenzi non riuscirà a tirare le fila e a smussare gli angoli. In questo caso Calcinaro dovrebbe far convergere più consiglieri su di lui di quanto fatto due anni fa.
Conferma per Pisana Liberati, la meloniana che negli ultimi due anni si è spesa con determinazione usando la delega alla scuola. Non fa passi indietro Endrio Ubaldi, sindaco di Montegranaro, che ha anche il sostegno di Mauro Lucentini. La Valdaso potrebbe entrare con Pedaso al posto di Ortezzano.
E i piccoli comuni? Come detto, serve una strategia comune o la volontà dei grandi, il modello Pompozzi insegna. Il sindaco di Lapedona ha indetto una prima riunione, con una decina di sindaci non solo della Valdaso, ma non è uscita una strategia certa e c'è già chi parla di non presentarsi.
Anche perché il centrodestra pare determinato a confermare buona parte degli uscenti e il Pd ha così pochi voti che deve concentrarsi sui due posti, di cui uno deve andare a Fermo (Interlenghi?) per evitare di lasciare campo libero a Calcinaro in vista delle comunali, e uno lo rivendica Porto San Giorgio.