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Elezioni. Laurea e dottorato, Battilà è pronto per Porto Sant'Elpidio. "Sa usare al meglio l'intelligenza di ogni singolo"

9 Marzo 2023

di Raffaele Vitali

PORTO SANT’ELPIDIO – “Mio padre Gianni e mia mamma Daniela mi hanno dato valori: tolleranza, rispetto, responsabilità ed empatia”. Si presenta così Gian Vittorio Battilà: 40 anni, laurea in ingegneria civile a 24 anni con lode, dottorato, una carriera da calciatore con la Pinturetta.

“Ho lavorato in Saipem: Parigi, Verona e il ritorno a Porto Sant’Elpidio nel 2016 sempre occupandomi di sostenibilità e ambiente. Nel 2018 venni contattato da tutti, “anche il sindaco uscente Franchellucci”. Ma ho scelto il Laboratorio Civico di Alessandro Felicioni. “Mi piaceva l’impostazione della gente comune con idee e progetti per la città”.

Di cose da fare ne avrebbe già tante, ma ha al suo fianco un esempio da non deludere: “Se si impegna Lorenzo Petrini, ragazzo disabile ma pienamente attivo per la sua città, non posso di certo tirarmi indietro io”.

Eccolo Battilà, che ufficializza la sua candidatura dopo aver preso in affitto il posto ideale per la sede elettorale: gli spazi all’ingresso del Comune, Così, se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul ‘chi fosse’ come capita anche all’altro candidato del centrodestra Ciarpella, non potrà che darsi una risposta passando lungo la statale o entrando in Comune.

“Quando ho scelto il Laboratorio, mi avevano conquistato i vari gruppi di lavoro in cui ognuno poteva contribuire. Il 21% conquistato nel 2018 è stato il la per cominciare a impegnarci in maniera convinta”. Rivendica una opposizione di contenuti, con interventi sul bilancio, i centri di aggregazione, la vulnerabilità sismica, la riscossione dei crediti dai grandi debitori. “Abbiamo monitorato gli appalti e l’uso degli affidamenti diretti, con la somma urgenza che veniva spacciata per investimenti” ribadisce con piglio.

E così è arrivato al 2023. “Abbiamo deciso di aprirci come movimento ad altre forze cercando quei partiti e altre liste civiche coerenti con le nostre idee, che ci lasciassero autonomia. Prima la Lega (fondamentale la determinazione di Gioia Giandomenico, ndr), poi Forza Italia hanno accettato programma e mia candidatura”.

Su questo aggiunge Alessandro Felicioni, il grande recuperato in casa Laboratorio Civico: “Lui era stato individuato fin da prima della mia uscita come figura di riferimento del Laboratorio. E lui era il nome giusto”. Ma non per tutto il centrodestra: “Una divisione che nasce nel passato e che le politiche hanno rafforzato”.

Il dentro fuori di Felicioni non lo temono come un indebolimento: “Nel momento in cui si è certo uno scenario con quattro candidati sindaci e magari un quinto, perché i 5 Stelle non avevano deciso di fronte, ho ritenuto opportuno e indispensabile ridurre la frammentazione. Tornando in quella che è la mia casa, divisioni personali a parte”.

Chi è convinto che Felicioni sia un valore aggiunto è proprio il candidato sindaco: “Per di più ha attirato verso di sé anche figure che normalmente non si sono mai schierate” riprende Battilà, che è sicuro di portare in dote qualcosa di veramente diverso: “Il nostro modo di fare politica è differente, siamo persone trasparenti e coerenti. E poi vogliamo davvero un cambio di passo”. Punto di forza è la qualità delle liste: “Insieme recupereremo il senso di comunità, partendo da un ritrovato sviluppo economico, puntando sul decoro urbano e la sicurezza. Non ci interessa vincere, ma amministrare bene”.

Se Lega e Forza Italia porteranno i voti del centrodestra, il candidato può andare a recuperare voti anche tra i delusi della sinistra, “sono certo che in me vedano davvero una alternativa” prosegue. Certo, Lega e Forza Italia dovranno lavorare per far capire il motivo della rottura con Fratelli d’Italia., ma il neo segretario cittadino degli azzurri, Andrea Falzetta, non ha dubbi: “Noi non volevamo rompere. Ci siamo incontrati più volte, cercando la soluzione e fino all’ultimo siamo rimasti aperti. Almeno noi che siamo i moderati. Ma quando abbiamo visto che non si cercava un candidato politico, che avremmo anche accettato, abbiamo rimesso in discussione tutto quanto. E abbiamo scelto Battilà per il programma che portava con sé, completamente condivisibile”.

Per Falzetta in casa Ciarpella, l’altro candidato, “c’è la parte residuale del centrodestra. Questo sono Fratelli d’Italia e Azione. Loro hanno riciclato, noi portiamo novità e futuro”. Chi cerca il nuovo, insomma, deve guardare alla coalzione di Battilà: questo messaggio torna chiaro. “Come il fatto che i giovani in no troveranno le risposte necessarie alla loro valorizzazione”.

Poi, guardando la sala piena di esponenti politici e civici, inevitabile chiedersi se Battilà riuscirà a gestire tutte queste teste, anche diverse. La risposta a chi già cinque ani fa ci provò e quasi riuscì, Alessandro Felicioni: “Ne abbiamo parlato. Ci abbiamo riflettuto. Siamo stati tutti convinti nel credere che una figura come Gina Vittorio, che ha sempre vissuto in casa in un clima politico, sia il giusto mix tra novità e struttura mentale pronta a sopportare le scelte necessarie, l’uomo in grado di gestire tutto questo. Ma soprattutto di farlo insieme, perché questo sarà, il vero valore aggiunto del candidato Battilà, usare al meglio l’intelligenza di ogni singolo”.

Ed eccoli i singoli seduti al tavolo che rappresentano ognuno una lista: Pierpaolo Lattanzi; Monica Genovese; Paolo Mattei; Andrea Falzetta; Pasquale De Angelis; Alessandro Felicioni; Gioia Giandomenico; Lorenzo Pezzola; Attilio Ripa.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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