di Raffaele Vitali
FERMO – Il Partito Democratico ha definito la sua rosa di candidati per la regione Marche. Due le notizie principali: la prima è che Francesco Verducci resterà senatore, ma cambia zona visto che il segretario Enrico Letta ha deciso di candidarlo in un collegio del Piemonte. Un segnale di rispetto verso il senatore di Servigliano, trattato come uno degli esponenti di punta a livello nazionale dei Dem.
Il collegio scelto è il Piemonte 1, quello di Torino, considerato uno dei più forti a livello nazionale. Il lavoro del serviglianese in ambito universitario e sociale, basti la sua battaglia condotta con Liliana Segre, è stato riconosciuto dal segretario nazionale che l’ha personalmente chiamato ieri sera al terine delal lunga riunione in cui sono state definite le candidature.
Parte inquarta posizione, un posto che sembrerebbe non blindato, ma che analizzando i nomi davanti a lui, tutti parlamentari uscenti, si capisce che sono destinati ad altri lidi: dalla Lorenzin che entrerà in Veneto a Giorgis che vicnerà l’uninominale, fino alla uscente Rossomando attesa da incarichi di prestigio al Csm. Insomma, Letta ha fatto capire a Verducci che è il 'capolista mancato' di un collegio in cui, tra l’altro, nel 2008 sono scattati due senatori.
La seconda notizia è che Pesaro, salvo miracoli, resterà senza un parlamentare del Pd. Alessia Morani, infatti, non ha vinto il braccio di ferro con il sindaco Matteo Ricci, voce ascoltata a Roma, che ha preferito svuotare la provincia del nord, per dare spazio a un suo delfino, l’ex sindaco di Force Augusto Curti, dopo che il Nazionale ha detto no a Valerio Lucciarini, braccio destro di Ricci dentro Ali.
Curti sarà in seconda posizione nel proporzionale Camera dietro la blindatissima Irene Manzi. L’ex onorevole, figura di spicco del maceratese Dem, piace da sempre a Letta, che già l’avrebbe voluta segretaria del partito regionale. Poi, le guerre intestine che hanno finito per far cadere molte teste di peso, l’hanno convinta a chiamarsi fuori dalla corsa. Oggi torna a testa alta e un posto certo alla Camera dei deputati.
Quel posto che spera di ottenere, ma dovrà prendere i voti nel collegio del capoluogo, Antonio Mastrovincenzo, sponsorizzato dalla sindaca di Ancona Mancinelli. E che almeno in teoria può aspirare di avere anche la stessa Morani, piazzata nel complicato uninominale pesarese. A Macerata, ivnece, uninominale per l'ex rettore Esposito.
Tornando al Fermano, all’uninominale, senza chance di elezione ma con visibilità politica, è Meri Marziali, già presidente della commissione Pari Opportunità regionale. La sindaca di Monterubbiano era in lizza con la collega di Monte Urano, Moira Canigola, che ha preferito restare ai box lasciando l’esperienza a una figura che in futuro si giocherà posizioni di rilievo.
Infine, il paracadutato Losacco. Che in realtà da mesi è ‘marchigiano’ come commissario del partito. Per lui il ruolo di capolista al proporzionale del Senato. Idealmente un passaggio di consegne con Verducci, visto che Losacco venne eletto proprio in Piemonte. Della partita sarà anche Mirella Gattari all’uninominale della seconda camera dello Stato.
Nei calcoli Dem, dovrebbero entrare, sicuramente, Losacco, Manzi e Curti. Per il quarto posto si punta tutto su Mastrovincenzo. Se così fosse, ci sarebbe un esponente per provincia, tranne Pesaro, considerando Verducci come fermano anche se dovrà battagliare anche per il Piemonte.
Chiaro che dopo questa scelta, diventa ancora più fondamentale la conferma dell'uscente Mauro Lucentini, in quota Lega, per non lasciare la piccola provincia completamente scoperta.
r.vit.
