PORTO SAN GIORGIO – “Coerenza, lealtà, appartenenza: noi ci mettiamo la faccia, non abbiamo bisogno di nasconderci”. E in quel ‘noi’ di Francesco Tota Gramegna, candidato del centrosinistra, c’è soprattutto il partito Democratico, che è l’unica forza nazionale che non ha avuto remore a mettere il suo simbolo sul manifesto e quindi sulla scheda elettorale.
Per essere il ‘buono’, il ‘prete’, il ‘silente’, Gramegna nel giorno della sua presentazione ha battuto il pugno, metaforicamente, più di una volta sul tavolo della sua sede elettorale, non a caso a pochi metri dall’Excelsior. Perché aver risolto la questione ex cinema, con il piano di recupero approvato in consiglio comunale e l’accordo raggiunto con la proprietà, resterà uno dei grandi risultati dell’amministrazione Loira, di cui Gramegna è da sempre vicesindaco.
Ha snocciolato il suo programma Tota Gramegna rivendicano il suo impegno ormai quarantennale nel mondo delle associazioni e del volontariato, oltre che dell’azione cattolica, ma anche i dieci anni a occuparsi di politiche sociali e giovanili. Per la serie, non è che solo il centrodestra può pensare di diventare il riferimento dei ragazzi.
Vicesindaco di fatto, anche se molti hanno sempre pensato che lo fosse Vesprini per Loira. Ma mai come in questo caso apparenza e sostanza si sono scontrate e ha vinto la sostanza, visto che Vesprini alla fine si è candidato contro Nicola Loira.
“Porto competenza, idee chiare ma anche quel rinnovamento necessario che è frutto dell’ascolto e delle persone che ho nella mia squadra” ha ribadito scaldando l’animo ai tanti candidati che si sono presentati per sostenerlo.
Sono quattro le sue liste: Partito Democratico, che schiera Nicola Loira capolista ma anche la vulcanica Catia Ciabattoni, Noi Porto San Giorgio, Porto San Giorgio Viva e Porto San Giorgio Bene Comune. “UN gruppo di persone libere e democratiche che vivono insieme una Porto San Giorgio viva e insieme mirano al bene comune” prosegue.
È chiaro che la sua linea guida è quella della continuità, del resto di Loira ha condiviso tutto, forse non ha apprezzato il lungo corteggiamento a Vesprini, ma da uomo di fede ha sempre creduto quale sarebbe stata la strada: la sua.
Se dovesse proprio dare un titolo al suo programma, forse la parola giusta è qualità. Gramegna la snocciola in più maniere: qualità enogastronomica, pensando di due stellati ma anche a tanto altro, degli spazi, intesi come luoghi comuni ma anche di vita, di turismo, che deve essere familiare, inclusivo e che con il nuovo lungomare, finanziato grazie all’impegno della sua amministrazione, diventerà un perno di sviluppo. Ma è anche una qualità di vita dei cittaidni, che devono sentire di nuovo il gusto di uscire di casa, di fermarsi per strada o in una piazza per parlare, confrontarsi, condividere tempo ed esperienze.
Questo è Francesco tota Gramegna, uno che pria di salutare tutti ringrazia, e ne ha attorno a sé, chi “ha rinunciato alla propria legittima ambizione per sposare un progetto politico più ampio”.
r.vit.