PORTO SANT’ELPIDIO – Alessandro Felicioni insieme con l’avvocato Attilio Ripa e Lorenzo Pezzola ha presentato la Coalizione civica per Porto Sant’Elpidio. Tre le liste che ne fanno parte: Città Futuro, Pse senza fili e Orizzonti possibili che è quella più legata a Felicioni.
“Non c’è un candidato sindaco designato, anche se è evidente che ci sono figure possibili, dalla mia a quella di Attilio. Ma abbiamo scelto di partire con una campagna tra le persone prima di definire il leader” precisa l’ex Laboratorio Civico.
Una identità politica c’è? “Non abbiamo preclusione. Di certo il metodo farà la differenza. Noi lavoriamo sul programma tenendo in considerazione il bene dei cittadini senza logiche precostituite, senza vincoli”. A questo si aggiungono persone con competenze “che possono attuare quello che dicono”.
C’è spazio per tutti a livello di civici, considerando Battilà e Ciarpella? È una delle domande sul tavolo di Felicioni e company. “Non è tanto questione di spazio, ma di idee. Se si trovasse un punto in comune si ridurrebbero le frammentazioni. Pensando a Ciarpella andrebbe pesato davvero, considerando che con sé porta Udc e l’ex Forza Italia Farina. Vorrei davvero capire quanto potrebbe essere parte di un progetto davvero civico, magari senza partiti. E poi c’è il Laboratorio che si è fuso con Lega e Forza Italia, mi fa fatica riconoscerlo ormai come civico. E sarebbe anche difficile riprendere con loro un percorso da cui sono uscito, lasciando anche il mio posto in consiglio per coerenza” prosegue Felicioni.
È evidente che l’obiettivo è quello di raggruppare il mondo fuori dai partiti per poi guardare ai partiti stessi: “Per farlo bisogna essere credibili. Non c’è presunzione, ma c’è consapevolezza”. Come si muoverà la coalizione è resto detto. “Intanto con il nostro programma: ascoltiamo e presenteremo più che ‘cose’ per quartiere, degli argomenti. C’è bisogno di ridare una identità a Porto Sant’Elpidio. È giusto parlare di grandi temi, capire i nodi di ogni luogo, ma se non connettiamo di nuovo davvero i quartieri è difficile amministrare incidendo sul futuro dei cittadini”.
Ma una cosa è sicura, si sente alternativo al sindaco Franchellucci e ai suoi. “Siamo altro dal Pd, anche se so bene che ci sarà da dare seguito ad alcune iniziative che all’epoca non avevo condiviso. Ci sono situazioni in cui sarebbe più dannoso abbandonare e ricominciare, penso al Gigli, all’Orfeo Serafini. La mia esperienza, che rimetto a disposizione, è quella di aver compreso quanto sia elefantiaca tutta la macchina, per cui non posso dire ‘resettiamo’, ci sono situazioni che vanno governate al meglio, ma di certo non rivoluzionate. I benefici sarebbero inferiori ai danni che potremmo provocare”.
Riparte quindi Felicioni, con la stessa voglia di cinque anni fa e un po’ di consapevolezza in più. Ai partiti, ora, il compito di capirne strategia e potenzialità.
Raffaele Vitali
