FERMO – Non sono poi così lontane le elezioni regionali e neppure quelle di un comune importante come Fermo. a riprova, ogni giorno ci sono movimenti, più che tellurici, soprattutto tra le forze dell’attuale opposizione al governatore Acquaroli.
“Sento parlare di tante cose, è ora di riflettere e soprattutto di evitare di andare genuflessi verso chi ancora non sa se vuole stare a destra o sinistra” sottolinea Fabrizio Cesetti, consigliere regionale del Pd e tra le voci più ‘politiche’ del centrosinistra. Nelle sue parole un primo messaggio al modo di Spacca e di quella Base Popolare che vorrebbe essere la percentuale decisiva per le elezioni, ma anche un pensiero alla 'sua 'Fermo, a chi da Calcinaro a Trasatti ha un piede di qua e uno di la, governando con esponenti di FdI ma definendosi uno civico e uno di centrosinistra .
“Quello che mi preme – riprende Cesetti – è che la coalizione di centrosinistra si dia un profilo chiaro e forte, programmaticamente capace di parlare alla società marchigiana”. Anche perché, così facendo, vincere no sarebbe impossibile. Emilia e Umbria insegnano.
“La condizione per vincere è che si apra subito un tavolo politico-programmatico tra tutte le forze politiche del centrosinistra e, allo stesso tempo, si avvii una grande e capillare campagna di ascolto e confronto con i cittadini. Bisogna assolutamente evitare, infatti, una discussione tutta chiusa dentro il ceto politico, che deve invece conquistare fiducia, consenso e partecipazione attiva sui tanti, troppi, problemi della nostra regione. Regione in cui - chiarisce - la destra ha dimostrato che attualmente sa forse vincere, ma di sicuro non è capace di governare, come dimostra la caduta di Osimo, vicenda in cui il ruolo di Acquaroli, ciccioli e Latini ha reso il tutto molto regionale”.
Per cui, ben venga Matteo Ricci, il consigliere fermano per la prima volta si sbilancia definendolo “una candidatura autorevole”, ma seve una riflessione più ampia. “Nessuno può pensare, solo in virtù della propria forza, di ribaltare una situazione che ha visto la destra affermarsi di recente anche in città come Ancona, Fano, Porto Sant’Elpidio e Recanati” prosegue mandando un secondo messaggio a Ricci. Perché accettarlo è una cosa, ossequiarlo è un’altra e non sarebbe da Cesetti.
Quello che di certo non deve mancare è “il ruolo centrale del Partito Democratico nella costruzione dell’alternativa è nelle cose, come dimostrato anche dai risultati delle elezioni europee di quest’anno. Ma ha ragione la segretaria nazionale Elly Schlein: sarebbe un errore coltivare l’illusione dell’autosufficienza o pensare alle altre forze della coalizione, a partire dal Movimento 5 Stelle e da Alleanza Verdi Sinistra, come comparse da aggregare a cose fatte”. Questo è stato probabilmente uno degli errori che ci hanno portato a perdere il governo della Regione Marche nel 2020”.
E nessun errore è fatto per essere ripetuto. “Su questo sta lavorando bene il Pd fermano, che ha anche approvato la mia richiesta di evitare i terzi mandati, di non concedere deroghe. Serve quindi un percorso definito con tutta la coalizione e condiviso, appunto, con le forze sociali, anche per provare ad allargare la coalizione stessa con l’apporto di forze civiche progressiste radicate in diversi territori delle Marche”.
Se tuto questo verrà fatto e si troverà convergenza sul nome autorevole, Ricci in pole, “potremo restituire ai marchigiani un governo democratico, giusto e solidale, da cui partire anche per dare il nostro contributo alla costruzione di una credibile alternativa. Fermo inclusa”.
Raffaele Vitali
