di Francesca Pasquali –
FERMO - Prova superata. Almeno per adesso. Il voto ai tempi del Covid non ammette errori. Le trentasette sezioni fermane si sono attrezzate. Con sedie davanti agli ingressi e gel per le mani. Ma gli elettori preferiscono aspettare il loro turno in piedi, in file più o meno ordinate. Come ne esce uno, un altro viene chiamato a entrare. Dentro, non possono aspettare più di due per volta. E, in ogni seggio, non possono starcene più di due in contemporanea.
A ogni ingresso c’è il tavolino con il disinfettante. Un altro sta dentro i seggi. Per terra, nastri gialli e neri segnano i percorsi di entrata e uscita e la distanza da tenere con gli scrutatori. Gli elettori si adeguano. Le mascherine le portano tutti, anche perché, senza, non ti fanno entrare. A mezzogiorno, c’è la prima sanificazione. Tutti fuori. Si puliscono maniglie e punti di contatto. Poi, si riparte.
L'affluenza è bassina. Alle 12 aveva votato il 14,71% degli elettori (nel 2015 erano stati il 17,13%). Ma cinque anni fa si votata in un giorno solo. Sul dato potrebbe aver influito anche l’ultimo scampolo d'estate, sirena allettante per gli amanti del mare. I candidati sindaco hanno votato tutti in mattinata. Paolo Calcinaro, nel seggio di viale Trento, Lorenzo Giacobbi in quello di Santa Petronilla, Stefano Fortuna al Tirassegno. Niente scheda blu per Renzo Interlenghi, che risiede a Magliano di Tenna. Ha votato per le altre due consultazioni. Addosso, la divisa della Protezione civile.
Negli altri sei Comuni al voto, alle 12, l’affluenza più alta era quella di Monterubbiano (15,76%). Dietro, Montelparo (14,99%), Montefortino (14,16%), Montottone (11,89%) e Santa Vittoria in Matenano (11,87). Fanalino di coda Monteleone di Fermo, con il 10,99%. I prossimi dati si avranno dopo le 19. Gli ultimi della giornata alle 23. Sul voto pesa l'incognita astensione. La paura del Covid potrebbe tenere lontano dai seggi i votanti, soprattutto gli anziani. Non ha avuto effetto, invece, sugli scrutatori.
L’ufficio elettorale fermano parla di zero defezioni per il timore del virus. “Chi ha fatto un passo indietro – spiegano – l’ha fatto per motivi di salute o perché convocato dalle scuole”. Nessun ripensamento neppure al seggio dell’ospedale, quello che avrebbe potuto mettere di più in crisi gli scrutatori. Attivato anche un seggio Covid, con tre volontari della Protezione civile comunale che vanno a casa degli elettori in quarantena per farli votare. Nove i fermani che hanno fatto richiesta. Uno sta a Campofilone.