FERMO – Cassa integrazione, uno dei dati che fotografano lo stato di una economia. E nelle Marche, tra gennaio e giugno, è tornata protagonista.
Sono state richieste e autorizzate complessivamente 6,8 milioni di ore di cassa integrazione, Fis altri fondi di solidarietà. Questo stando ai dati Inps elaborati dall'Ires Cgil Marche. In particolare, la Cig (ordinaria, straordinaria e in deroga) si attesta a 6,5 milioni di ore, mentre il ricorso a Fis e altri fondi arriva a 227 mila ore.
“L'industria assorbe la maggior parte delle ore autorizzate (6.038.540). Le ore registrate nel terziario – spiega Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche - sono 148 mila. Desta preoccupazione il dato dell'edilizia: sono quasi 385 mila le ore autorizzate, unico ramo ad aver osservato un incremento delle ore rispetto allo stesso periodo del 2022 (+61,9%, pari a + 147 mila ore) per effetto del blocco dei bonus e dei crediti incagliati che hanno generato paura nel settore”.
Buon segno per la moda, il calzaturiero e il settore dell'abbigliamento sono gli unici a registrare una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2022. Si osservano incrementi significativi nella carta, stampa ed editoria (+683,6%), nel legno (+166,2%) e nella chimica-gomma-plastica (+146,7%). Moderato l’aumento nella meccanica (+1,4%). Per ciò che concerne il terziario, le ore autorizzate sono legate a studi professionali, vigilanza e case di cura, che aumenta altresì del 28,4%.
“Nel periodo gennaio-giugno 2023, i dati sono in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ma sempre al di sopra del periodo pre-pandemia. Tutto questo conferma il perdurare di una crisi ampia e stratificata, trasversale a diversi settori. Crisi che viene da lontano e della quale non si intravede la fine”.