FERMO – Molti punti in sintonia tra le parole del presidente degli edili di Fermo, Stefano Violoni, e i sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil). Dalla sicurezza ai pagamenti fino al tema del Covid 19 come infortunio sul lavoro e al codice degli appalti.
“Servono azioni straordinarie e condivise. Per questo come sindacati dell'edilizia delle province di Ascoli Piceno e Fermo cogliamo le preoccupazioni che il presidente Ance Fermo ha posto ieri. La sicurezza non è un costo, ma investimenti per la azienda e per i lavoratori. Va trovata una strategia condivisa sul tema della sicurezza e degli oneri per essa previsti, perché si tratta di costi non comprimibili” sottolineano i sindacati.
Che poi entrano nel merito della preoccupazione espressa da Violoni sul Covid come infortunio sul lavoro: “Investire sulla sicurezza significa quindi prevenire e per questo chiediamo di costituire i comitati di verifica sulla sicurezza come da Protocollo del 14 marzo scorso, aggiornato al 24 aprile, nelle aziende e nei cantieri”. Questione questa avanzata anche durante il Tavolo per lo sviluppo che però non ha trovato l’intesa tra le parti.
Intesa che c’è invece in merito al tema dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. “Vogliamo costruire una dinamica positiva e propositiva nei confronti delle associazioni degli enti locali, per sostenere il lavoro delle imprese e dei tanti lavoratori coinvolti. Riteniamo che il Codice degli Appalti che lo stesso presidente Violoni richiama, sia lo strumento più idoneo a garantire sicurezza, trasparenza e legalità nella gestione dei lavori edili ed ancor di più nella ricostruzione post sisma”.
La richiesta finale però va oltre le parole del presidente Ance e riprende una questione rimasta aperta: il contratto integrativo territoriale. “Già discusso, la firma si è bloccata solo a causa del Coronavirus. Potrebbe essere un segnale importante indirizzato al settore delle costruzioni ed al Paese intero, segnale che parte da questo territorio che non solo sta affrontando l'emergenza Coronavirus come tutti, ma che continua a vivere il dramma della ricostruzione post sisma”.
Tanti punti in comune e qualcuno invece da limare per portarlo, restando all’edilizia, in piano: “Per questo chiediamo di “incontrarci” a breve per discutere di queste tematiche e dimostrare che la coesione del nostro settore può essere una speranza per l'economia del territorio”.