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Economia, gli artigiani non cedono: il 24% dei calzaturieri investe in tecnologia. Turismo, boom di inglesi e olandesi, ma manca personale

10 Agosto 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Come stanno gli artigiani nelle Marche? Conti in ordine, ma animo molto combattuto. “Da un lato – spiega il direttore di Cna Marche – c’è il timore di una ripresa delle attività da affrontare con una ulteriore crescita dei costi energetici e un calo dei consumi interni; dall’altro la speranza per l’impatto che il Pnrr avrà sulla crescita, la produzione e gli investimenti”.

Guerra, pandemia e via dicendo hanno scremato il mondo degli artigiani: nel giro di tre anni, 2019-2022, son scomparse 2.343 imprese, il 5% del totale (41840).

Il conto più grosso è stato pagato dalla manifattura (-951) e dalle costruzioni (-770), nonostante Superbonus e cantieri della ricostruzione. Gli ultimi sei mesi non hanno modificato l’andamento, su 871 chiusure più di un terzo sono legate al mondo della moda, soprattutto calzaturiere, altre 270 nell’edilizia. “Ma è anche vero – precisa la Cna – che molte piccole aziende edili hanno scelto di chiudere per fondersi e affrontare meglio il mercato. Quindi non tutto è negativo”.

Chi sta resistendo comunque corre. “Più produzione, più investimenti. Le piccole imprese sono dinamiche. Non c’è difficoltà che le abbatta, ma serve una vera politica industriale regionale. Un primo aiuto è quello del credito, con un ulteriore potenziamento del Confidi” prosegue il direttore che affianca il presidente veregrense Paolo Silenzi.

La maggior parte degli investimenti, a oggi, è legata a macchinari e impianti (62%), solo il 13% ha puntato su uno sviluppo aa livello strutturale, di immobili. Rispetto al 2020, quando a investire fu solo il sette per cento delle imprese artigiane, nel 2022 la percentuale ha superato il 20, tra i calzaturieri è del 24% e del 32% nel settore dei metalli.

A questo si aggiunge un mondo che oggi non conosce crisi: il turismo. La Regione ha contato 60mila turisti solo a giugno per un totale di 280mila pernottamenti. Tanti italiani, ma soprattutto olandesi e inglesi “Dati che sono superiori al 2019” prosegue la Cna regionale.

Sono tornati di moda gli alberghi, poi B&B e agriturismi. Tra le consuete mete, spicca ad esempio Pesaro, che ha goduto del traino di ‘Capitale della Cultura 2024’. Solo nel nord della regione in un mese oltre 100mila pernottamenti. Non va mai dimenticato che il settore turistico, che include alloggio e ristorazione, dà lavoro a quasi 50mila persone. E ne servirebbero molte di più, continua infatti la mancanza di cuochi e camerieri, oltre 2mila quelli richiesti. Non è solo questione di reddito di cittadinanza e paghe basse o non regolari, c’è anche la questione che molti temono di mettersi in gioco e di ritrovarsi poi di nuovo a casa per un improvviso lockdown dovuto alla pandemia, precisa il centro studi di Cna Marche.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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