SANT’ELPIDIO A MARE – Il sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi, spazia a tutto campo, dalla sanità all’economia.
Nel primo campo, dopo lo scambio di lettere tra Prefetto e direttore dell’Area Vasta (clicca e LEGGI), il sindaco ha voluto aggiungere un ulteriore tassello: “Chi contesta la posizione dell’ex distretto di Sant’Elpidio a Mare è anche chi mette Avis e ambulatori al suo interno. In quegli spazi i servizi sanitari ci sono sempre stati e c’è un ascensore che funziona regolarmente. Per quanto riguarda i trasferimenti dei pazienti, non ho parlato di pazienti Covid 19, che potrebbero restare tutti al Murri, reso ospedale solo per positivi, evitando la promiscuità con altri pazienti che ci sono e vanno tutelati. Infine – ribadisce il sindaco – credo che la vera proposta fantasiosa non sia quella di usare le strutture periferiche, ma quella di chiedere somme agli imprenditori per una struttura che al termine dell’emergenza non sarà di alcuna utilità”.
Chiarita, nuovamente, la sua posizione sanitaria, Terrenzi entra nel campo dell’economia, guidando uno dei territori più importanti per la provincia, non fosse altro per la presenza della Tod’s. Il sindaco dice di ispirarsi a Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna: “È indispensabile pensare ora ad interventi concreti per permettere al sistema economico di ripartire. per questo ho scritto al presidente Ceriscioli. Serve un tavolo specifico per quella che chiamerei anche in questo caso ricostruzione. Perché se è vero che non ci sono case da ricostruire, come fu nel caso del terremoto, va ricostruito un percorso di rinascita economica che, purtroppo, questa situazione di emergenza sta minacciando alle fondamenta”.
Sul modello Bonaccini, vorrebbe attorno al tavolo esperti del settore, con nomi anche importanti, per creare un team di lavoro su questo fronte. “Imprenditori, economisti, statisti e, perché no, sociologi visto che l’aspetto sociologico della crisi in atto, dovuta all’epidemia, non è certo di secondo piano. Bisogna interrogarsi su quale sarà il futuro per le Marche, quale il futuro per l’agricoltura, l’artigianato, il turismo, i servizi, le piccole e medie imprese, le grandi industrie. Dobbiamo pensarci ora, non possiamo aspettare. Le imprese – prosegue - si stanno interrogando su quale sarà il loro futuro. Molti imprenditori stanno perdendo quella fiducia su cui hanno sempre fatto leva per affrontare le sfide del quotidiano. Non sanno a chi rivolgersi e si interrogano, con preoccupazione, su quale sarà il loro futuro, se ce ne sarà uno”.