VALDASO - «Una piccola soddisfazione del lavoro fatto in questi anni» per la coordinatrice Antonella Nonnis. «Un risultato straordinario per una realtà come la nostra» per il presidente Ercole D'Ercoli. Comunque la si interpreti, la notizia è di quelle che riempiono d'orgoglio.
L’Ecomuseo della Valle dell'Aso è stato inserito dalla Fondazione scuola beni culturali tra le tredici realtà museali d'Italia che si rapporteranno con quelle latinoamericane. Il progetto è del Mibact. L'incarico alla fondazione l'ha affidato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. L'Ecomuseo fermano è in ottima compagnia, assieme a realtà ben più blasonate, come il Museo egizio di Torino, quello dei Campi Flegrei e quello della Valle dei Templi di Agrigento. Il programma è organizzato in webinar e tavoli di lavoro.
L'Ecomuseo valdasino scenderà in pista il 22 ottobre e l'11 novembre, assieme al Museo delle scienze di Trento e al Museo di Piombino (Parchi della Val di Cornia). Durante gli incontri, tutti e due online, si parlerà di come rendere sostenibile la gestione dei musei diffusi sul territorio e di come metterli a sistema in maniera efficace. «L'attuale congiuntura tra la crisi sanitaria e la percezione dell'urgenza di realizzare la transizione ecologica e adottare un modello di sviluppo sostenibile – spiega la Fondazione scuola beni culturali – ha reso necessario ripensare le relazione del museo con la comunità e il territorio di riferimento».
L'obiettivo del progetto è, quindi, quello di «indagare e raccontare diverse declinazioni e articolazioni di questa relazione, con particolare riferimento al ruolo dei musei nella creazione di valore attraverso lo sviluppo di una cittadinanza culturale responsabile e partecipativa e alla loro capacità di farsi centri di raccolta, prima, e diffusione, poi, di pratiche di sostenibilità e cura del paesaggio e della stessa comunità di riferimento».